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Sabotaggi e ostacoli contro la partenza della Freedom Flotilla

Gli attivisti italiani ed olandesi della Freedom Flotilla sono a bordo della “Stefano Chiarini”, alla fonda nel porto di Corfù in Grecia. Sono stati organizzati i turni per la sorveglianza, per impedire sabotaggi come quelli che si sono verificati ai danni di altre imbarcazioni della Freedom Flotilla.  Le persone che si sono iscritte e cercano di imbarcarsi in queste ore si trovano davanti gli ostacoli più impensabili, le accuse, le minacce di morte, i ricatti più feroci. Sosteniamoli, come possiamo, ognuno secondo le sue possibilità. Chi in questi momenti resiste in Grecia, boicottato da tutti, Israele e il governo greco in primis. “Non lasciamoli soli, hanno bisogno di tutto il nostro aiuto, della nostra solidarietà e mobilitazione. Raccogliamo fondi per farli resistere quanto servirà. E urliamo in tutte le sedi che vengano lasciati partire per una missione che è di tutti noi, e che ci riguarda tutti, se vogliamo restare umani” scrive oggi sul suo sito il comitato italiano della Freedom Flotilla che ha dato appuntamento per domani pomeriggio alle 18.00 all’ambasciata della Grecia. “La Grecia deve smettere di fermare le navi della flotilla nei vari porti di partenza obbedendo alle pressioni di Israele e USA”.

Questa notte e’ stata, infatti, sabotata una terza nave appartenente al convoglio di 10 imbarcazioni diretto a Gaza. Lo riferisce sempre il sito web di Freedom Flotilla Italia sottolineando come l’imbarcazione in questione è la barca irlandese ormeggiata nelle acque della Turchia. Freedom Flotilla Italia ricorda come i due ”precedenti sabotaggi” abbiano riguardato un’imbarcazione greca e un’altra svedese, entrambe ”danneggiate in parti importanti”.

Guarda il video con i danni subiti dalla nave “Juliano”

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=o32Xg72FAVY

tutte le informazioni su www.freedomflotilla.it

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