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La Freedom Flotilla è inarrestabile

La nave  Juliano, della delegazione greco-norvegese  della Freedom Flotilla 2, sabotata la scorsa settimana, è stata riparata, giudicata atta alla navigazione, ispezionata e con tutte le carte in regola per riprendere il mare dalle autorità portuali di Perama. Dopo che il capitano aveva richiesto l’autorizzazione a partire per Fokaia, città portuale in Attica, 10 miglia a est, dal momento che la barca era stata invitata dal Sindaco per un evento in onore della Flotilla, l’autorità portuale greca ha negato la partenza dichiarando che ordini nuovi vietavano alla nave di muoversi completamente.

Dopo questo divieto totalmente illegale, la gente ha iniziato ad affluire presso le autorità portuali di Perama chiedendo di lasciar partire la Juliano. Decine di persone oltre ad un Parlamentare Greco sono entrate all’interno dell’edificio portuale chiedendo al capitano di porto di lasciare libera la Juliano. Nello stesso momento si discuteva la questione all’assemblea in piazza Syntagma ad Atene.
Vicino alla Juliano ci sono ora un incrociatore e uno Zodiac e la banchina è piena di giornalisti che riportano e filmano la scena.

La barca statunitense Audacity of Hope, e quella canadese Tahrir, con le carte perfettamente in regola, avevano tentato di partire nei giorni scorsi, ma sono state bloccate e armi puntate costrette a ritornare in porto.
Vi ricordiamo che c’è una barca francese, la Dignitè, sfuggita abilmente al controllo della Grecia,  in acque internazionali  in attesa delle sorelle per puntare verso Gaza.
La flotilla è inarrestabile perché rappresenta la battaglia dei cittadini del mondo che uniti chiedono giustizia per Gaza, per la Palestina e lo fanno con la determinazione e la forza di tutti i movimenti di popolo che hanno sempre cambiato la storia. Il morale degli attivisti in Grecia, dopo giorni estenuanti è ancora alto.
Da terra, continuiamo la pressione sul governo greco che ha svenduto la propria sovranità e agisce per conto di Israele.
FREE GAZA, FREE GREECE

ai nomi delle barche sono linkati i twitter con aggiornamenti in tempo reale

Intanto anche da Israele si leva alta la voce di protesta contro il governo israeliano.  Dieci associazioni pacifiste  (Alternative Information Center (AIC)  * Coalition of Women for Peace * Combatants for Peace * Gush Shalom * Hithabrut-Tarabut * Israeli Committee against House Demolitions (ICAHD) * New Profile *Rabbis for Human Rights* Ta’ayush: Arab-Jewish Partnership * Yesh Gvul) hanno espresso una dura condanna per “la campagna di diffamazione che il governo israeliano sta conducendo contro la flottiglia” e hanno dichiarato di avere fondati motivi di credere che questa campagna sia il pretesto del loro governo per giustificare ulteriori atti di violenza contro gli attivisti che partecipano a un “legittimo atto politico di protesta”. I pacifisti israeliani, dopo aver definito “un coraggioso atto di protesta politica” la missione Stay Human e ribadito che lo stato di Israele è obbligato, ai sensi della legge internazionale, a porre fine al suo controllo sulla Striscia di Gaza,  denunciano “una pressione senza precedenti sui giornalisti internazionali, in modo da impedire loro di coprire mediaticamente la flottiglia”.

Oltre al proprio governo, le associazioni pacifiste israeliane condannano “ fermamente il governo della Grecia” per aver ceduto alle richieste israeliane violando il diritto internazionale in materia di “Freedom of the Seas”.
Il comunicato si conclude con la richiesta “al governo di Israele di porre immediatamente fine all’ assedio e al blocco di Gaza.”  La dichiarazione dei pacifisti israeliani non è rivolta al proprio governo, di cui sanno bene le intenzioni, ma alla stampa internazionale che si definisce democratica e libera affinché non fornisca a  Israele la possibilità di commettere un altro  crimine col suo appoggio silente.

tutte le informazioni su: www.freedomflotilla.it

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