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Dati Usa. Diserzioni continue nell’esercito afgano

Di Jorge V. Jaime*

Un soldato afgano su sette ha abbandonato i suoi compiti militari nei primi sei mesi del 2011, secondo le statistiche raccolte e diffuse dalla NATO.

Fra gennaio e giugno più di 24 mila soldati si sono dimessi, una cifra che rappresenta il doppio delle diserzioni rispetto allo stesso periodo del 2010, scrive The Washington Post.

Solo nel mese di giugno, più di 5mila militari hanno abbandonato l’esercito, una diminuzione del 3% degli effettivi calcolati in un totale di 170mila unità.

Ufficiali del paese centrasiatico spiegano che la tendenza non sorprende se si fa caso al regolamento dell’esercito afgano, dove si proibisce di punire i disertori per ordine diretto del presidente Karzai, nel tentativo di stimolare il reclutamento.

Fino a settembre del 2009, erano più i soldati che si dimettevano che le reclute che si univano alle truppe. Il fenomeno era stato contrastato con l’aumento degli stipendi e dei giorni liberi.

Il presidente statunitense Barack Obama ha intanto confermato che saranno ritirati 33mila soldati USA dall’Afganistan prima della prossima estate, ma è stato vago sul ritiro del resto del contingente.

D’accordo con la Casa Bianca, 10mila soldati dovrebbero lasciare il paese occupato prima di dicembre, e il resto entro settembre 2012. Si tratta di un terzo delle truppe del Pentagono dispiegate nel paese, invaso dopo gli attentati terroristi del 2001.

 

*da Prensa Latina (http://www.prensa-latina.cu/ ). Traduzione di Contropiano Bologna

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