Menu

Libia. “Implosioni” tra i ribelli del Cnt

Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa tunisina “Tap”, due gruppi di ribelli sono stati protagonisti di scontri a fuoco nei dintorni della zona di Ras al-Jadir, dove sono stati uditi degli spai. Oggi la situazione nella zona sembra essere tornata alla normalità, con il transito di persone attraverso il valico tra i due paesi nordafricani che continua regolarmente.
Nel frattempo si acutizzano le tensioni e i contrasti nella leadership del Cnt. “Il premier del Consiglio Nazionale di Transizione (Cnt) libico, Mahmoud Jibril, vuole realizzare una nuova dittatura in Libia. Per noi non è rappresentativo e quindi deve dimettersi”. È quanto ha dichiarato il leader degli islamici libici, lo sceicco Ahmed Al-Salabi, nel corso di un’intervista rilasciata alla tv araba Al-Jazeera. L’esponente islamico, che fa parte dell’Unione mondiale degli ulema guidata da Yusuf Qaradawi, ha spiegato che “Jibril e gli altri attuali dirigenti del Cnt facevano parte del passato regime e non godono del gradimento del popolo. Pensano di poter instaurare un nuovo regime dittatoriale ma il popolo non lo permetterà”. Secondo Al Salabi, “i giochi di alcuni esponenti del Cnt che fanno capo al passato regime sono stati scoperti e ora Jibril ha paura. Ci sono queste persone che stanno portando avanti una guerra organizzata contro i veri patrioti e rivoluzionari in modo da estrometterli dal potere”.

E proprio ieri la leadership del Comitato nazionale di Transizione (Cnt) libico ha inviato una lettera al segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, per chiedere di essere riconosciuto come legittimo rappresentate della Libia presso le Nazioni Unite. Un riconosciumento che appare piuttosto problematico alla luce dei crescenti contrasti tra le varie fazioni del Cnt.

Sulla sorte di Gheddafi invece sono in molti a brancolare nel buio. “Ad essere sinceri, non sappiamo se sia fuggito dal Paese” ha ammesso il portavoce della Nato, Roland Lavoie nel corso di un incontro con i giornalisti a Napoli, commentando le voci sul possibile nascondiglio del colonnello Gheddafi. “Non fa apparizioni pubbliche in Libia da tempo, sicuramente questo solleva domande sul suo nascondiglio, ma non abbiamo nessuna informazione sicura su dove si trovi”, ha detto ancora Lavoie. La reticenza della Nato è stata smentita da fonti vicine a Muammar Gheddafi “E’ ancora in Libia, di ottimo umore e con un potente esercito alle sue spalle” ha affermato  oggi Moussa Ibrahim, il portavoce del keader libico libico . “Il leader è in buona salute e con il morale alto e si trova in Libia – ha precisato Moussa Ibrahim al telefono con la Reuters – la battaglia non è ancora finita come invece il mondo crede, siamo ancora molto potenti, il nostro esercito è sempre molto forte e controlliamo enormi parti della Libia, stiamo mettendo insieme le nostre forze”. Ibrahim ha ovviamente evitato di precisare il luogo in cui si trova Gheddafi.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *