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Libia. Si combatte a Sirte e a Bani Walid

Il Consiglio Nazionale di Transizione (Cnt) a Misurata ha reso noto di aver subito pesanti perdite nella battaglia per il controllo di Sirte con 11 morti e 34 feriti. Secondo il Cnt di Misurata, i suoi miliziani hanno lanciato l’assalto su tre fronti, ieri, contro Sirte, uno degli ultimi bastioni di Gheddafi, situata a 360 chilometri a est di Tripoli. “C’è ancora resistenza ma i nostri combattenti possono vincerla” ha dichiarato Fathi Bachaga, uno dei portavoce militari. Un portavoce del Consiglio Nazionale Transitorio ha spiegato alla televisione britannica Bbc che i propri combattenti sono stati costretti a indietreggiare di circa due chilometri per curare i feriti dopo la loro incursione alla periferia di Sirte, dove si sono verificati scontri con i soldati e una unità di elite delle truppe fedeli a Gheddafi. I ribelli libici sarebbero riusciti ad entrare a Sirte attraverso la via costiera e quella del fiume al-Sanai, ha annunciato Al-Jazeera. Sono in corso violenti combattimenti tra ribelli e brigate ancora fedeli a Muammar Gheddafi nella zona, aggiunge l’emittente araba. Secondo le prime informazioni, ci sarebbero vittime anche tra gli uomini fedeli al Colonnello, ma al momento non è possibile quantificarle.

Le forze dei ribelli sarebbero entrate a Bani Walid, una delle ultime roccaforti lealiste, sotto assedio da due settimane. Lo riferisce il corrispondente della Reuters che si trova al seguito dei ribelli, il quale riferisce di sentire esplosioni e il crepitare delle mitragliatrici.

Si è fatto sentire intanto Moussa Ibrahim, ritenuto il portavoce del colonnello Muammar Gheddafi,, il quale ha commentato duramente la missione di Sarkozy e Cameron ieri in Libia. “Il loro obiettivo era quello di inaugurare il loro nuovo piano coloniale che prevede la spartizione della torta – ha affermato intervenendo in diretta sulla Al-Rai tv. “Sono giunti loro due da soli e in fretta a Tripoli perché hanno deciso di accelerare i tempi, nel timore che gli americani e altri paesi del mondo possano arrivare in Libia e prendere parte della torta”. E proprio oggi arriva a Tripoli il primo ministro turco Erdogan, esattamente 24 ore dopo il trionfale viaggio del presidente francese Sarkozy e del premier britannico Cameron nella capitale libica e nella capitale del Cnt a Bengasi (una differenza che sarà bene tenere a mente per il prossimo futuro). La visita di Erdogan, che proviene da visite di stato in Egitto e Tunisia, si sarebbe dovuta svolgere ieri ma il governo di Ankara ha preferito evitare un incontro ravvicinato con i due leader europei. Il premier turco sta compiendo questo tour nel Maghreb nel tentativo di riaffermare e consolidare l’influenza della Turchia nella regione e di prendere anch’essa una “fetta di torta” sulla Libia. La Libia fino all’invasione italiana nel 1911 era una provincia dell’Impero Ottomano. Un secolo dopo la mappa della storia potrebbe cambiare nuovamente.

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