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Gli altri fronti della resistenza alla crisi

È di oltre 70 arresti il bilancio della manifestazione che nella serata di ieri ha visto il movimento Occupy Wall Street sfilare ancora una volta per le strade di New York, nella giornata nella quale gli indignati sono scesi in piazza in centinaia di città in tutto il mondo. La maggior parte degli arresti è stata effettuata nei pressi di Times Square, dopo il rifiuto dei manifestanti di sgomberare una strada limitrofa. Gli organizzatori hanno stimato in circa 50mila il numero dei partecipanti alla manifestazione, che si è svolta per lo più in maniera pacifica.

La Grecia intanto si appresta a vivere una settimana di forte tensione sociale, con uno nuovo sciopero generale di 48 ore (mercoledì e giovedì) contro la nuova serie di misure antipopolari la cui adozione, prevista il 20 ottobre, serve a convincere l’Unione Europea a fornire nuovi finanziamenti. Lo scenario che si prospetta è lo stesso di giugno, quando il Paese era già stato costretto ad una nuova stretta dopo quella del maggio 2010, in cambio di un primo piano di salvataggio: paralisi delle attività e incidenti in margine alle manifestazioni di mercoledì e giovedì, fibrillazioni in seno alla maggioranza socialista, drammatizzazione del problema da parte del governo. Anche questa volta il giro di vite è stato descritto come urgente, per scongiurare la minaccia che il Paese fosse abbandonato dai suoi creditori, Eurozona ed Fmi. Il governo di Atene vuole l’avallo parlamentare in tempo per il summit europeo del 23 ottobre.. Lo sciopero generale, il quinto da inizio anno e il secondo di 48 ore dopo giugno, indetto dalle centrali sindacali del settore privato, Gsee, e pubblico, Adedy, intende denunciare una politica «che ha affondato il Paese, annientato i lavoratori e distrutto la società».

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