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Usa. Lo sciopero generale di Oakland

La giornata di sciopero generale a Oakland, la prima negli Usa dal 1946, ha visto sfilare ieri per le strade della città californiana 7mila persone, tra cui centinaia di insegnanti e impiegati che non sono andati a lavorare. Molti negozi del centro hanno chiuso le serrande esponendo cartelli di sostegno alla protesta. Lo stesso hanno fatto molti tassisti.

Dal corteo, colorato e pacifico, si sono staccati un centinaio di ‘black bloc’ appartenenti ai movimenti anarchici della Bay Area, che ieri avevano preannunciato azioni violente in un volantino firmato ‘Oakland Liberation Front’. Vestiti di nero e incappucciati, con il volto coperto da banda, si sono scagliati contro le vetrine e insegne delle banche e di un centro commerciale, sfasciandole e coprendole di scritte (“W la Comune di Oakland”, “Distruggi le banche”, “Uccidi lo sbirro” e tante A anarchiche).

La polizia non è intervenuta, ma diversi manifestanti pacifici si sono scagliati contro i violenti nel tentativo di fermali. Tornata la calma, il corteo si è mosso verso il grande porto commerciale della città – il quinto degli Stati Uniti – occupandolo e bloccandone le attività e il traffico dei tir. I camionisti, pur solidali con i manifestanti, hanno fatto loro notare che anch’essi appartengono al 99 per cento. Decine di scaricatori non si sono presentati al lavoro.

Un altro momento di forte tensione c’è stato in serata, quando un giovane alla guida di una Mercedes, infastidito dal corteo che gli bloccava la strada, ha deliberatamente investito due manifestanti. La folla si è scagliata contro l’uomo, che è stato protetto dalla polizia. I due investiti, un ragazzo e una ragazza, sono stati portati in ospedale.

Quando ormai era già buio, gli anarchici hanno pccupato uno stabile abbandonato del centro, proteggendolo con barricate di rifiuti dai alle fiamme (vedi VIDEO qui sotto). Intorno a mezzanotte la polizia è intervenuta sparando gas lacrimogeni, granate acustiche e pallottole di gomma. Sono seguiti violenti scontri, con decine di arresti.

Tensione altissima anche nell’accampamento in Oscar Grant Plaza, rioccupato nella notte da centinaia di manifestanti rientrati in centro dopo l’occupazione del porto. La polizia ha circondato le tende e si teme un’azione di forza.

All’alba di oggi, alcuni manifestanti sono tornati al porto, bloccando nuovamente l’ingresso ai tir, in una situazione molto più tesa e meno festosa di quella di ieri.

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USA: Primo sciopero generale dal 1946

 

Dopo i violenti scontri con la polizia, il movimento di protesta di Oakland ha indetto in città uno sciopero generale per oggi, 2 novembre. Occuperanno anche il porto in solidarietà con la lotta sindacale dei ‘camalli’ di Longview La crescente brutalità della polizia e lo sviluppo di un dibattito politico all’interno delle occupazioni, stanno rapidamente radicalizzando e ideologizzando il movimento nato a New York lo scorso 17 settembre come protesta confusa e un po’ naïve.

A New York i manifestanti che dal 17 settembre occupano la piazzetta di Zuccotti Park battono i denti sotto la neve, dopo che venerdì le autorità hanno sequestrato ‘per motivi di sicurezza’ i generatori elettrici che alimentavano stufette, cucine e computer.  Sabato a Denver, Colorado, ci sono stati duri scontri tra i manifestanti accampati al Civic Center Park e la polizia, che ha usato spray urticanti, lacrimogeni e proiettili di gomma, ferendo molte persone.

A Nashville, Tenessee, la polizia statale ha imposto il coprifuoco notturno arrestando i manifestanti che occupavano Legislative Plaza. Lo stesso è accaduto a Portland, Oregon, dove la polizia a cavallo, usando lunghi bastoni, ha dato l’assalto ai manifestanti accampati a Jamison Square. Ma è soprattutto a Oakland, in California, che la tensione rimane alta dopo il brutale attacco della polizia di martedì scorso, nel quale era rimasto gravemente ferito un giovane marine reduce dell’Iraq. E dove mercoledì 2 novembre il movimento ha indetto uno sciopero generale: il primo negli Usa dal 1946

 Il giorno dopo il violento sgombero dell’accampamento in Oscar Grant Plaza, oltre duemila manifestanti hanno rioccupato la piazza indicendo un’assemblea generale nel corso della quale è stato votata e approvata (VIDEO) la proposta di sciopero generale.

L’appello è rivolto ai lavoratori e agli studenti, affinché disertino fabbriche, uffici, negozi, scuole e università, per convergere in centro città. “Se gli uffici delle banche e delle multinazionali non chiuderanno, marceremo su di essi”. Ma l’azione più eclatante programmata per la giornata di sciopero sarà la marcia sul porto di Oakland, uno dei principali terminal commerciali degli Stati Uniti. “Vogliamo bloccare le attività del porto – dichiarano i manifestanti – e anche manifestare solidarietà alla lotta degli scaricatori del porto di Longview contro la Egt”.

Da mesi i ‘camalli’ di questo grande terminal sulla costa pacifica dello stato di Washington sono in lotta contro la decisione della compagnia di licenziarli per sostituirli con lavoratori non sindacalizzati. Lo scorso 7 settembre, centinaia di operai avevano preso il controllo del terminal, danneggiando silos e macchinari, prendendo in ostaggio le guardie private aziendali e gettando in mare le loro auto.  «La Egt – spiega l’appello allo sciopero generale di Oakland – è un esportatrice internazionale di cereali che sta cercando di cancellare di diritti degli scaricatori. L’azienda è controllata dalla Bunge Ltd., multinazionale dell’agrobusiness con 2,4 miliardi di dollari di profitto nel 2010 e stretti legami con Wall Street. Questo è solo un esempio dell’attacco di Wall Street ai lavoratori».  «Lo sciopero generale di Oakland – prosegue l’appello – dimostrerà le ampie implicazioni del movimento Occupy Wall Street. Il mondo è stanco delle diseguaglianze causate da questo sistema: è arrivato il momento di fare qualcosa al riguardo. Lo sciopero generale di Oakland è un colpo d’avvertimento per l’1 per cento: la loro ricchezza esiste solo perché il 99 per cento la crea per loro».

Il movimento OccupyDenver ha chiesto ai sindacati dell’American Federation of Labor and Congress of Industrial Organizations (Afl-Cio) di sostenere lo sciopero, ma la risposta è stata negativa.  “E’ impossibile per i sindacati appoggiare un’astensione dal lavoro visto che tutti i contratti hanno clausole anti-sciopero che siamo tenuti a rispettare”, ha dichiarato il portavoce della rappresentanza degli scaricatori dell’International Longshore and Warehouse Union (Ilwu). Solo lo storico sindacato anarchico americano Industrial Workers of the World (Iww) ha aderito allo sciopero generale di Oakland.

*  Enrico Piovesana – Peace Reporter

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