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Usa e Pakistan ai ferri corti. Soldati USA via dal paese

 

Non si placano le tensioni fra il Pakistan e gli Stati Uniti dopo l’attacco di sabato scorso di elicotteri della Nato in territorio di Islamabad che ha causato la morte di 25 soldati pachistani: ieri i vertici militari del paese asiatico hanno annullato il viaggio di una delegazione che doveva recarsi a Washington per contatti con la controparte statunitense. La delegazione interarmi di 15 membri, che doveva essere guidata dal generale Muhammad Asif, non ha ricevuto l’autorizzazione a lasciare Islamabad ed ha dovuto quindi abbandonare i suoi programmi. Dopo l’attacco, definito una «brutale violazione della sovranità nazionale e delle leggi internazionali», il Pakistan ha bloccato le linee di rifornimento alla Nato, sospeso l’autorizzazione ad attraversare il confine con l’Afghanistan ai camion con rifornimenti per l’Alleanza e chiesto agli Usa di liberare la base aerea di Shamsi.

Proprio oggi infatti le forze militari statunitensi hanno iniziato l’evacuazione della base aerea nella provincia pakistana del Baluchistan. Dopo il bombardamento della Nato, il governo Pakistano ha intimato a Washington di lasciare la base aerea, che si trova a 320 km a sud ovest di Quetta, il capoluogo della provincia, entro 15 giorni. Secondo l’emittente Geo Tv, l’evacuazione è iniziata questa mattina, con l’imbarco di materiale e del personale della base su un aereo miltare Usa. Gli Stati Uniti hanno impiegato la base di Shamsi fin dal 2001 per le operazioni militari in Afghanistan e per gli attacchi aerei con i loro Predator, i velivoli senza pilota, nelle aree tribali a nord ovest, al confine tra Pakistan e Afghanistan, dove è sempre stata alta l’infiltrazione di forze talebane e di Al Qaeda.

E sempre oggi il governo del Pakistan ha definitivamente escluso ogni sua partecipazione alla Conferenza internazionale di Bonn sull’Afghanistan che si svolgerà domani in Germania, respingendo un estremo tentativo in questo senso del Segretario di Stato americano Hillary Clinton. Il ministro avrebbe telefonato ieri sera al primo ministro pachistano Yousuf Raza Gilani, ribadendo che, in merito all’attacco Nato del 26 novembre scorso, gli Usa rispetteranno la sovranità territoriale di Islamabad. Ad una nuova richiesta della Clinton di salvaguardare le relazioni pachistano-americane e di rimuovere il no di Islamabad alla partecipazione al vertice tedesco, Gilani ha però risposto che ciò è  impossibile perchè la decisione era stata assunta in termini netti dal Comitato di Difesa del governo e dal Comitato nazionale sulla sicurezza del Parlamento.

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