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L’Unione Europea regala un impianto di desalinizzazione all’occupazione israeliana

Come sempre nella Palestina occupata la giustizia ed il suo contrario camminano una in faccia all’altro. La popolazione di Gaza vive tuttora sotto l’embargo imposto da Israele e sostenuto dalla comunità internazionale e non ha diritto ad importare tecnologia e meno che mai desalinatori, mentre l’UE non trova di meglio da fare che regalare fondi per un desalinatore ad un paese occupante che per di più produce disastri ambientali. In seguito all’intenso sfruttamento delle risorse idriche effettuato per decenni dai coloni israeliani  Gaza ha le falde acquifere infiltrate dall’acqua salmastra . Nonostante lo stillicidio di crimini, d’ingiustizie, di risoluzioni calpestate, anziché ricevere sanzioni l’occupazione israeliana, riceve compensi e premi ad ogni tappa . E’ come se la comunità “internazionale”, o meglio gli  USA e l’UE staccassero un assegno al  manutentore del progetto coloniale al raggiungimento di una determinata milestone .

Se ci sono  dei fondi per l’acqua chi più dell’assetata terra di Palestina  ne avrebbe diritto ?

La divisione dell’acqua secondo i principi che ispirano la democrazia sionista lasciano ai palestinesi 100 metri cubi d’acqua  a cranio, mentre ad un israeliano per preminenza sociale ne spettano tra i 400 ed i 1500. Nonostante l’economia palestinese sia ancora fortemente agricola e l’agricoltura israeliana tocca solo il 2% del PIL, nelle terre dei nativi palestinesi arriva solo 5 % di

acqua contro il 70%  che spetta ai figli delle colonie .

La Banca di investimenti europea ha siglato il contratto con la Banca Hapoalim, che poi prestera’ i fondi alla Ashdod Desalination Ltd, una controllata di Mekrot Development and Enterprise Ltd.. Qui l’arbitrio ride in faccia ai palestinesi,  e già perché l’accesso all’acqua viene per loro deciso appunto dalla società idrica Mekrot.  Sempre questa combriccola di tagliagole in giacca e cravatta  rivende a prezzo maggiorato  ai palestinesi  l’acqua pompata via dalle loro terre sotto occupazione israeliana. Giustamente un evangelico sudafricano nel film “Hebron This is may land “ sentenziava inorridito questo è peggio dell’apartheid  degli Afrikaner !

Lo scempio della giustizia sembra essere l’attività preferita degli amministratori israeliani, infatti non solo hanno pompato acqua salata dal Lago di Tiberiade dentro il Giordano inquinandolo ai palestinesi, ma poi hanno presentato il progetto per farsi finanziare dall’Unione Europea  l’impianto di desalinizzazione di Ashdod ! 

Ashod una cittadina portuale di 200 mila anime, rifugio della marina militare israeliana dopo l’arrembaggio alla Freedom Flottilla, è sorta sulle ceneri del villaggio Palestinese di Isdud (سدود ) distretto di Gaza, raso al suolo ed etnicamente ripulito  23.052 giorni fa dalle milizie sioniste .
Che perle di orrore è capace di regalare la  piccola colonia israeliana  in appena 70 anni di storia. 

L’acqua è un elemento della pulizia etnica, togliere l’acqua, la terra, il lavoro per costringere i palestinesi ad andarsene.

Un ultima ma efficace  annotazione ce la regala l’articolista di ANSA med ……. “L’arrivo di questa nuova struttura avra’ un impatto diretto sulla vita quotidiana dei cittadini: la miscela di acqua dissalata con quella fresca potabile del sistema di approvigionamento nazionale migliorera’ la qualita’ dell’acqua fornita ai consumatori, riducendo la durezza e la concentrazione di sali, nitrati e boro”  …..per quanti ancora negano la natura egemonica dell’Unione Europea e la sua osmosi con il  progetto coloniale  e suprematista del sionismo .


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