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Piloti israeliani, aerei italiani

Israele sembra aver preso la sua decisione. Acquisterà 25-30 jet da addestramento M-346 della italiana Alenia Aermacchi, spendendo un miliardo di dollari, e rinuncerà ai T-50 Golden Eagle sudcoreani che pure fino a qualche tempo fa apparivano la sua prima opzione. Israele deve sostituire i suoi A-4 Skyhawks, velivoli del periodo della guerra del Vietnam sui quali si addestrano da 30 anni i suoi piloti. Se non ci saranno sorprese, i top gun israeliani – impegnati quasi quotidianamente in missioni di guerra contro obiettivi a Gaza e che nei prossimi mesi potrebbero decollare in direzione delle centrali nucleari iraniane – si addestreranno su aerei di fabbricazione italiana.
Non è chiaro cosa abbia convinto gli israeliani. I jet da addestramento italiani e sudcoreani hanno caratteristiche simili e Seul aveva anche offerto alle Industrie Militari di Israele (IMI) accordi futuri per 5 miliardi di dollari. Roma invece in cambio dell’acquisto degli M-346 aveva messo sul tavolo contratti futuri per «appena» un miliardo di dollari. Secondo la stampa locale, Israele avrebbe scelto gli aerei della Alenia Aermacchi perché interessato a sviluppare con l’Italia progetti per la costruzione di satelliti, attraverso le sue industrie aeronautiche, e perché attirato dalla probabile vendita a Roma di droni, una delle sue «specialità».  L’Italia inoltre dovrebbe acquistare in Israele due AWACs, gli aerei radar.
Le speranze della Alenia Aermacchi sembravano aver subito un duro colpo lo scorso 19 novembre quando un M-346 era precipitato in mare durante l’air show organizzato annualmente negli Emirati arabi uniti. Invece sembra aver ugualmente  strappato il «sì» di Israele, grazie anche i rapporti militari e di sicurezza sempre più stretti tra i due paesi. Soprattutto tra le due aeronautiche militari. Di recente i piloti  israeliani si sono addestrati in Sardegna e quelli italiani nel Neghev. Nena News

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