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Atene, il Memorandum killer

Il memorandum killer
Argiris Panagopoulos
I tagli producono protesta ma anche disperazione: quattro lavoratori si sono suicidati

ATENE
Il nuovo memorandum dell’Ue ha fatto il suo primo giro di vite, mentre la Grecia aspetta lunedì la luce verde dell’Eurogruppo per il secondo pacchetto di salvataggio di 130 miliardi, il via per il programma di «tagli» dei bot greci in mano ai privati per 100 miliardi e il nuovo regalo alle banche. Dopo che il governo tecnico di Papadimos ha accettato tra l’altro di tagliare del 12% le pensioni sopra i 1.200 euro e un forte taglio di quelle integrative. La borsa di Atene ha festeggiato con un salto del 4,50%, mentre nel museo archeologico di Olympia due «ladri» armati hanno rubato decine di reperti provocando le dimissioni del ministro socialista della cultura Geroulanos. Con il recente furto alla Pinacoteca di Atene e i tagli alla cultura, il patrimonio artistico del paese è a rischio.
Le organizzazioni sindacali di Gsee e Adedy hanno convocato per stamattina una nuova manifestazione a piazza Syntagma sfidando Papadimos la «troika» e la loro polizia. La polizia ieri si è scatenata contro gli studenti delle scuole medie fuori del parlamento, arrestando sette giovani tedeschi e un greco che protestavano contro la politica della Germania davanti all’ambasciata tedesca di Atene. E gli agenti ha disperso con i gas pacifisti che protestavano contro la presenza ad Atene del segretario della Nato Rasmussen.
«Che nessun signor Schaeuble insulti il mio paese. Chi è Schaeuble?», così si è scatenato l’altro ieri, contro i ricatti continui dai paesi ricchi del Nord Europa, il moderato presidente della repubblica greca, il socialista Papoulias. Schaeuble era arrivato ad un passo dall’annunciare anche la composizione del prossimo governo tecnico di Papadimos e dal comunicare lui la data delle elezioni del 29 aprile. Ora la «troika» e la Germania devono fare i conti con il crollo dei partiti che sostengono le politiche neoliberiste e con le proteste che ricominciano. La maggioranza di Papandreou e Samaras che sostiene il memorandum Ue, non esiste più. Secondo l’ultimo sondaggio della Vprc per la rivista Epikaira, Nuova Democrazia di Samaras ha perso 3% per la sua svolta a favore del Memorandum fermandosi al 27,50% dal 30,50% del precedente sondaggio, mentre dopo il voto del parlamento scivola al 22%. Pasok è sceso al 11% dal 12% e rischia di crollare sempre più. La moderata Sinistra Democratica arriva al 16% dal 13%, i comunisti del Kke aumentano invece al 14% dal 12,50%, Syriza al 13,50% dal 12,50%, l’estrema destra di Laos scende al 4,60% dal 6%, pagando il prezzo dalla sua partecipazione al governo di Papadimos, i neofascisti di Xrisi Avghi arrivano al 2,50%, avvicinandosi al 3% che garantirebbe loro l’entrata in parlamento, i Verdi sono al 3%. Le forze di sinistra con i Verdi superano il 50%, se si aggiunge anche la percentuale della piccola ed «extraparlamentrare» Antarsya e dei «patrioti» del Epam. Mentre i due «partiti del Memorandum», socialisti e Nuova Democrazia, rischiano ora di trovarsi di fronte a nuove formazioni concorrenti formate dai 43 deputati anti-manovra che hanno espulso.
I diktat delle Germania e dei suoi alleati sembrano controproducenti perché alimentano disperazione ma anche forte resistenza contro i tagli assassini. Assassini davvero. Un giornalista della tv pubblica Ert si è suicidato ieri perché non gli hanno rinnovato il contratto a termine scaduto, mentre gli mancava un anno per andare in pensione. Il presidente del sindacato delle amministrazioni locali Poe-Ota Mpalasopoulos ha denunciato che tre impiegati si sono suicidati negli ultimi quindici giorni a causa delle condizioni drammatiche degli enti locali, due nel comune di Atene ed uno di un comune alla periferia di Salonicco, mentre un altro ha perso le gambe in un tentato suicidio. I lavoratori di Poe-Ote hanno scioperato quattro ore, assediando i ministeri di Sanità, Lavoro e Interni. Ha avuto invece un lieto fine la protesta di una coppia di lavoratori dell’ente per le case popolari, cancellato dai tagli, che minacciavano di suicidarsi dalle finestre degli uffici occupati da molti giorni.
Intanto centinai di ateniesi hanno fatto la coda al mercato popolare Varvakeio presso l’Acropoli per partecipare al pranzo con 1.000 kg di carne e 200 litri di vino offerti dai macellai «per il carnevale e per solidarietà».
da “il manifesto”

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