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Siria. Guerra mediatica (settima puntata)


Non si sa quanti siriani siano con l’opposizione (e con quale opposizione poi) e quanti no. Ma le voci di questi ultimi non vengono mai sentite dai media (così come non vengono mostrate le immagini delle manifestazioni pro-governo, più grosse di quelle dell’opposizione): romperebbero la narrazione “un intero popolo represso che si solleva come un sol uomo contro il dittatore che lo massacra”. Ecco dunque la voce, via messaggi skype, di Iyad, ingegnere siriano che vive a Damasco. Abbiamo solo messo a posto il suo italiano (imparato durante un soggiorno di studio).

Iyad Khuder. “Ti dico una cosa; poco fa una personalità dell’opposizione, ma la vera opposizione, ha dichiarato di voler lasciare il gruppo (il cambiamento democratico) perché, ha spiegato: ho capito che questi oppositori non vogliono la democrazia. Perché* il presidente ha offerto il dialogo con tutti e loro non lo hanno voluto.- Lui e altri membri hanno poi ha incontrato il presidente che ha approvato le loro richieste. Allora questo oppositore ha detto: ma come mai gli oppositori non condannano gli atti terroristici? Allora non vogliono la democrazia! E non sono contro il terrorismo (…)

La mia amica Yara è ingegnere civile e abita a Homs, se il telefono prende le puoi parlare. Non abita fortunatamente nei quartieri occupati dagli estremisti, come Baba Amr eBab El Sbaa. Però hanno sofferto moltissimo per le bombe che vengono da quei quartieri….molta gente è stata uccisa. Le persone chiedevano l’esercito per proteggerle, da tanto tempo! Ma sai perché l’0esercito è arrivato a Homs solo adesso? Perché quando la Lega Araba ha suggerito l’iniziativa per la Siria,la lega Nato, scusa la Lega Araba ha messo una precondizione: ritirare tutto l’esercito da ogni città della Siria. Non c’era scelta. Così durante tutta la missione della Lega Araba Homs è stata sotto il controllo dei terroristi, la cosiddetta Free Syrian Army. Anche gli osservatori per entrare a Homs hanno dovuto subire la loro indagine! Ecco perché gli osservatori hanno detto che Jacquier il giornalista francese è stato ucciso dalla Free Syrian Army.

Tutti sanno che i massacri fatti a Homs proprio la notte prima dell’incontro al Consiglio di Sicurezza dell’Onu sulla Siria, li ha fatti la Free Syrian Army! Perché in quei giorni l’esercito siriano regolare non era a Homs!

Solo dopo il doppio veto russo-cinese l’esercito ha iniziato le operazioni. E allora i media sono diventati pazzi. Perché Clinton e Sarkozy si sono molto preoccupati per i loro bambini, i terroristi.

I soldati siriani nei giorni scorsi hanno arrestato a Homs molti iracheni, libici e di altre nazioni! Pare anche diversi ufficiali turchi. Ecco perché la Turchia sta relativamente zitta. E pare che sia stato arrestato anche un principe degli Emirati arabi Uniti! Il suo nome è tenuto segreto, per usarlo come carta.

Comunque la Turchia ha raggiunto un punto di non ritorno.

Ci sono rapporti di investigatori americani secondo i quali è stato il leader di Al Qaeda Ayman al Zawahiri a dare l’ordine relativo alle esplosioni ad Aleppo. Lo dice il MC Clatchi newspaper.

Quanto al primo ministro libico, cosa ha detto stupidamente? Che la Libia non può impedire ai libici di andare a fare la jihad!!!

Oggi un’altra personalità siriana, il vecchio dottor Isa al-Khawli – Isa è un nome comune, popolare fra gli Allawiti, è il nome arabo per Gesù – è stato ucciso davanti alla sua famiglia! Molte persone del mio villaggio sono state assassinate, sgozzate, rapite nei mesi passati.

Sento che un ministro iracheno dice che arrivano jihadisti dal suo paese. Sai che l’Iraq non aveva appoggiato le sanzioni della Lega Araba contro la Siria. Ma ci sono forti pressioni su tutti i paesi arabi da parte delle monarchie.

La settimana scorsa il Qatar ha minacciato l’Iraq pubblicamente. Ha detto: se sostieni la Siria, avrete un solo ospite al prossimo Arabic Summit a Baghdad a marzo. Voleva dire avrete solo la Siria!”

 

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