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Grecia: lo stato d’assedio non ferma le contestazioni, scontri e fermi ovunque

L’impressionante blindatura delle celebrazioni e il dispiegamento di circa 7000 poliziotti e di centinaia di elementi dei servizi segreti non hanno impedito le annunciate contestazioni contro le parate e le autorità impegnate oggi a celebrare l’anniversario della rivolta contro gli Ottomani nel 1821.

La contestazione più partecipata ed eclatante è andata in scena in tarda mattinata nel capoluogo cretesi di Hiraklion, obbligando le autorità ad annullare la parata ‘per ragioni di sicurezza’. Una decisione difficile per le autorità ma obbligata dopo che un migliaio di manifestanti mobilitati da Syriza, dalla sinistra extraparlamentare e da alcune organizzazioni sociali (in altri luoghi è stato il Pame a guidare le incursioni) contro il massacro sociale imposto al paese dall’UE ed eseguito dal governo fantoccio di Papademos – sono riusciti ad oltrepassare i fitti cordoni dispiegati dalla polizia a protezione del percorso della parata e, in pratica, impedendone lo svolgimento.Sicuramente la militarizzazione delle città e le eccezionali misure di sicurezza predisposte hanno rallentato e reso più difficili le proteste e le contestazioni programmate dai partiti della sinistra che comunque ci sono state quasi ovunque nel paese, sfociando a volte in violenti scontri tra manifestanti e Polizia.

Anche a Salonicco e a Patrasso, rispettivamente la seconda e la terza città del Paese, centinaia di manifestanti sono riusciti ad avvicinarsi ai palchi delle celebrazioni nonostante l’imponente servizio d’ordine ed hanno scandito slogan antigovernativi e lanciato uova e vasetti di yogurt nei confronti degli esponenti politici e militari. In entrambi i casi i reparti antisommossa della Polizia sono intervenuti con cariche e lanci di gas lacrimogeni. Nelle tre città dove ci sono stati scontri i fermi compiuti dalle forze di sicurezza sono stati alcune decine e se a Heraklion la parata è stata annullata, a Salonicco e a Patrasso è iniziata in ritardo. Anche in altre località più piccole ci sono stati fermi di cittadini che hanno contestato le autorità. A Nauplio gli studenti hanno girato la testa dall’altra parte passando davanti al palco delle autorità, mentre ad Hevia gli studenti hanno sfilato con dei cerotti sulle labbra. Anche in alcune isole – ad esempio a Chos – ci sono state contestazioni e tafferugli che hanno ritardato o fatto addirittura saltare le parate.

servizisegretiindipendenzaateneLa cerimonia si è svolta senza particolari problemi solo nella capitale, dove però le autorità hanno di fatto parlato davanti a poche centinaia di militari, funzionari, politici e giornalisti, mentre tutto intorno per chilometri circa 4000 poliziotti, i reparti speciali antiterrorismo e decine di agenti dei servizi segreti ellenici (EYP) avevano predisposto un perimetro di sicurezza. Una zona rossa attorno al Parlamento e a Piazza Syntagma che ha tenuto alla larga non solo i contestatori ma anche moltissimi di quei cittadini greci che avrebbero magari voluto presenziare acriticamente alla farsa di un’indipendenza che non esiste più. In tanti, soprattutto anziani, hanno spinto a lungo sui cordoni di polizia nel tentativo di passare, prendendo a male parole i poliziotti e i politici che li hanno mandati.

Alcuni video sulle contestazioni di oggi: 

 




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