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Obama a Kabul. Accordo con Karzai e attacco talebano

Era l’anniversario dell’uccisione di Bin Laden, quindi l’occasione giusta per delineare la strategia e il senso della permanenza nel paese asiatico, visto che sul campo l’esercito Usa e i suoi alleati non possono vantare alcun successo concreto a ben 10 anni dall’inizio dellinvasione.

Il viaggio è stato ovviamente tenuto segreto sino al primo pomeriggio negli Stati Uniti e che fa capire quanto l’inquilino della Casa Bianca punti per la rielezione sui suoi successi internazionali. Ma non abbastanza segreto da impedire che i talebani “accogliessero” Obama con un attacco dentro Kabul. Piccolo, dimostrativo, ma un attacco nel momento di massina sorveglianza.

Obama in realtà è andato nell’iperprotetta base di Bagram, a nord di Kabul, da dove ha poi raggiunto in elicottero a Kabul il presidente afgano Hamid Karzai nel palazzo presidenziale, intorno alle 23:30 locali.

Firmato anche un accordo di “partenariato strategico”, nuova tappa lungo il cammino della “collaborazione futura” – raccontano le agenzie – quando viene immaginata la partenza del “processo di stabilizzazione democratica”. Secondo i giornalisti al seguito di Obama, si tratta di un documento di 10 pagine che impegna gli Stati Uniti per altri dieci anni dopo il 2014, che resta la data del ritiro delle truppe da combattimento della Nato.

Il viaggio in Afghanistan era stato subodorato dai media afghani qualche ora prima dell’annuncio ufficiale della Casa Bianca. Tuttavia, la prima notizia diffusa da una televisione di Kabul mentre Obama era verosimilmente ancora in viaggio, era stata seccamente smentita dal governo afgano e perfino dalla stessa Casa Bianca.

Il viaggio è culminato con uno show televisivo di Obama: un discorso in diretta, in prime time, alle 19,30 ora di Washington, per spiegare i progressi fatti e aggiornare gli americani sui piani di ritiro dal Paese. Insomma, un colpo mediatico di un presidente lanciatissimo verso la rielezione, malgrado le tante difficoltà sul fronte dell’economia.

Gli Stati Uniti ­ dovrebbe esser scritto nell’accordo – non puntano a una “presenza armata permanente” in territorio afgano. Ma si prevede che il personale militare abbiano accesso e utilizzi le strutture afghane sino al 2014 e oltre. L’obiettivo delle forze armate americane, in futuro, sarà “semplicemente” quello di addestrare gli uomini per aggredire i rimanenti bersagli di Al Qaida sul territorio. Una variante della “afghanizzazione” del conflitto, che consenta di sganciare le proprie truppe – lo stesso Obama ha spiegato che questa presenza è ormai impopolare negli Usa, stressati da ben altri problemi («Dopo un decennio di guerre all’estero e di crisi economiche a casa nostra, è tempo di rilanciare l’America, un paese dove i nostri figli possono vivere senza paura e noi possiamo realizzare i loro sogni») – senza però perdere la presa su un’area che resta strategica, incastrata com’è tra due potenziali nuovi-vecchi nemici come Russia e Cina.

Aiuti economici e militari in cambio di “trasparenza amministrativa, legalità e tutela dei diritti umani di tutti gli afgani, uomini e donne”. Calcolando che lo stesso governo fantoccio ha ripristinato la sharia, è difficile immaginare qualcosa di meno realistico e puramente propagandistico a beneficio dei beoti d’Occidente.

«L’accordo – afferma una nota della Casa Bianca – è basato sul mutuo rispetto e sugli interessi condivisi tra i due Paesi. Gli Stati Uniti si impegnano ad appoggiare lo sviluppo economico e sociale dell’Afghanistan e delle sue istituzioni. In cambio le autorità afgane s’impegnano a rafforzare la responsabilità dell’amministrazione, la sua trasparenza, e la capacità di proteggere i diritti umani di tutti gli afgani, uomini e donne». Bum.

 

L’attacco talebano ha ucciso cinque passanti e un agente di sicurezza. Stamattina a Kabul un kamikaze con un’autobomba si è scagliato contro una pensione solitamente utilizzata da impiegati stranieri dell’Unione europea e delle Nazioni unite. Non è stato chiarito se l’agente ucciso sia afghano o straniero.

Altre due esplosioni hanno scosso la pensione Village Green in seguito al primo attacco. Nella loro rivendicazione, oltre all’edificio in prossimità dell’aeroporto, i talebani parlano anche di altri obiettivi nella capitale afghana, tra cui una base militare della Nato.

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