Menu

Elezioni in Grecia: l’ombra nera dei neonazisti

I sondaggi valgono per quello che sono, e speriamo che almeno nel caso dell’ingresso nel parlamento di Atene dei neonazisti di Chrysi Avgi le inchieste di questi ultimi mesi vengano smentite o quantomeno ridimensionate. Sarebbe davvero assurdo che il popolo che più ha lottato in Europa in questi anni ultimi anni, che più si è mobilitato contro i piani lacrime e sangue e la dittatura della Banca Centrale e della Commissione Europea, porti gli squadristi di ‘Alba Dorata’ nelle istituzioni. Ma i segnali ci sono tutti. Nell’ultimo anno le aggressioni e le provocazioni delle teste rasate di Chrysi Avgi si sono moltiplicate e nel contempo è aumentata la tolleranza o addirittura il sostegno nei loro confronti di fasce sempre più ampie di popolazione. In particolare ad Atene e Salonicco, nelle cui periferie la vita è diventata un inferno e dove il discorso contro l’UE e soprattutto contro il crimine e gli immigrati nei neonazisti in salsa greca appare sempre più convincente. Gli scagnozzi di questo partitino che potrebbe essere la rivelazione delle elezioni di domenica li abbiamo visti in questi anni protagonisti di numerose aggressioni, alcune delle quali anche mortali, a danno di immigrati nei quartieri degradati del centro di Atene. A volte gli immigrati o i militanti di alcuni gruppi di sinistra si sono difesi come hanno potuto, ma purtroppo in Grecia l’antifascismo militante non è una pratica consolidata.
E poi li abbiamo visti ancora a dare man forte alla Polizia contro i manifestanti di sinistra e i lavoratori durante gli scioperi generali. O addirittura nel tentativo di accreditarsi come difensori degli operai all’interno di un’assemblea di lavoratori delle Acciaierie Halyvourgia, a35 kmda Atene, dove le maestranze hanno occupato gli stabilimenti. La loro propaganda è un misto micidiale di populismo, razzismo, denuncia dello strapotere delle istituzioni europee che hanno messo in ginocchiola Greciae i greci, nazionalismo, invettiva contro i politici e i criminali.

Per cercare di contendere i voti che i neonazisti di Chrysi Avgi e gli estremisti di destra in doppiopetto e perbenisti del Laos stanno togliendo alla destra tradizionale di Nuova Democrazia il suo leader, negli ultimi giorni, sta parlando il loro linguaggio. Antonis Samaras si è permesso di affermare che “gli immigrati sono i dittatori della società greca” (!). E per convincere gli elettori che si può votare razzista anche concedendo la propria fiducia alla ‘destra tradizionale’ il governo ha scatenato una campagna senza precedenti contro le prostitute, accusate di diffondere il morbo dell’Aids tra i greci, e contro gli immigrati, rinchiusi in decine di centri di detenzione in costruzione.

Un sito messo in piedi in fretta e furia dal governo ha pubblicato i nomi di decine di prostitute che nel frattempo sono state rastrellate, arrestate e sottoposte ad analisi cliniche approfondite. Il che ha scatenato il panico tra i clienti delle ragazze fermate e additate come ‘untrici’. La strumentalità e la gravità dell’operazione non è sfuggita alle organizzazioni greche per i diritti umani, e neanche alla Lega Italiana perla Lottacontro l’Aids.La Lilaha denunciato i «veri e propri rastrellamenti nelle strade e nei bordelli illegali, dove a giovani ragazze viene imposto il test Hiv (…) Le persone trovate positive al test vengono date in pasto ai media con tutte le informazioni. Una gogna inaccettabile, che non ha altra motivazione se non quella di guadagnare consensi in vista delle elezioni che si terranno il prossimo 6 maggio».

E’ in questo clima che i greci domenica andranno alle urne. Sapendo quel che il premier Papademos ha ricordato l’altro ieri: chiunque vincerà, ammesso che dal frazionato parlamento di Atene possa nascere un governo, dovrà applicare altri 11 miliardi di tagli allo stato sociale, all’istruzione, alla sanità, al lavoro.

 

L’ombra nera di Alba Dorata

di Patrizio Nissirio, ANSAmed

Un’ombra nera si proietta sulle elezioni greche: quella del partito di estrema destra Chrysi Avgi, ovvero ‘alba dorata’, una simbologia luminosa che però cela idee che vengono da un passato oscuro. Una formazione che si fregia di simboli neanche troppo velatamente neonazisti e che ha un programma che molti greci, delusi dai partiti e spaventati dalla crisi e dall’immigrazione, trovano attraente: linea durissima contro il crimine, espulsione degli immigrati illegali, il tutto per «ripulire»la Grecia. Vestitidi nero, le teste rasate, col loro logo (un ‘meandro’, ovvero quello che in italiano si chiama ‘la greca’, che nella versione di Chrysi Avgi ricorda una svastica), i militanti di Alba Dorata sono instancabili nel portare con migliaia di volantini il loro messaggio di sicurezza e pulizia nei quartieri ateniesi dove la criminalità dilaga e gli abitanti sono esasperati. Distribuiscono alimentari, vestiti e scarpe ai poveri. Hanno proposte ben precise, come quella di minare i confini della Grecia, per evitare che gli immigrati varchino i confini (dalla Grecia passa il 90% dell’immigrazione illegale verso l’Ue). Si oppongono ai partiti tradizionali e pensano che «i responsabili della crisi devono stare in galera». E i sondaggi sembrano premiarli: Alba Dorata, dopo 20 anni ai margini della scena politica greca, il 6 maggio dovrebbe prendere qualcosa come il 5% dei voti, contro lo 0,23% del 2009. Per entrare in Parlamento basta il 3%. Il partito presenta circa 220 candidati. I gruppi per la difesa dei migranti accusano i membri di Chrysi Avgi di aver picchiato diversi stranieri, e anche l’Unhcr in Grecia segnala l’aumento delle aggressioni razziste, ma ogni domanda sull’uso della violenza viene abilmente dribblata: «Noi non facciamo nient’altro che proteggere i greci – ha detto in una recente intervista Epaminondas Anyfantis, un candidato del partito – Ora, se nel proteggere i greci, uno straniero si becca uno schiaffo o un calcio, credo che questo si inserisca nel quadro di questa protezione… perché ormai i greci devono rivolgersi ad Alba Dorata per avere protezione. Noi non siamo politici, siamo soldati che combattono per una causa». A chi li accusa di essere dei neonazisti appena mascherati, i militanti di Chrysi Avri replicano dicendo di essere «semplici nazionalisti greci» e che molti dei loro padri fecerola Resistenzacontro i nazisti. Ma il loro leader Nikolas Mihaloliakos, che nel 2010 conquistò un seggio nel consiglio comunale di Atene, sciocca l’opinione pubblica facendo il saluto romano alla sua prima partecipazione a una seduta. E successivamente ha fatto affermazioni come «Hitler é una grande personalità della storia», mentre in un video in sostegno alla sua campagna elettorale, afferma di voler reintrodurre la pena di morte per chi spaccia droga e mettere al bando i sindacati. Messaggi estremisti, ma che nella situazione estrema in cui si trovano molti greci, rischiano di avere un seguito sorprendente.

 

 

Alba Dorata, l’ombra del neofascismo sulle elezioni greche

Di Dario Saltari,La Stampa3 maggio 2012-05-04

 

“Solo chi è Ariano di sangue e Greco di discendenza può essere un membro candidato”. È questo quanto si legge sul manifesto del partito di estrema destra Chrysi Avyi, in greco Alba Dorata. Il partito, fondato alla fine degli anni settanta da Nikolaos Michaloliakos, è rimasto nell’ombra per anni e anni finché la disperazione economica portata dalla recente crisi economica non ha reso di nuovo appetibile la sua ideologia estrema.

Alle ultime elezioni del 2009 Alba Dorata riuscì ad ottenere solo lo 0,23% delle preferenze. Oggi, secondo gli ultimi sondaggi, il partito neo-fascista otterrebbe una quota intorno al 6% riuscendo ad entrare all’interno del Parlamento con un numero di seggi che si aggirerebbe intorno ai 15-20.

L’enorme ascesa di Alba Dorata si deve innanzitutto alla presenza capillare sul territorio. I suoi militanti, infatti, portano ogni giorno migliaia di volantini per tutta Atene, promettendo pulizia e sicurezza. Accanto alla propaganda, però, c’è anche l’attività umanitaria e sociale dato che i militanti di Alba Dorata si impegnano anche a portare cibo e vestiti al numero sempre maggiore di senzatetto che ormai albergano per le strade di Atene.

Tra i punti di forza di Alba Dorata troviamo la lotta all’immigrazione, ovviamente, però, alla maniera fascista. Molti attivisti, infatti, hanno segnalato pestaggi di immigrati da parte dei militanti del partito. “Noi non facciamo nient’altro che proteggere i greci” ha affermato Epaminondas Anyfantis, un candidato del partito “Ora, se nel proteggere i greci, uno straniero si becca uno schiaffo o un calcio, credo che questo si inserisca nel quadro di questa protezione… perchè ormai i greci devono rivolgersi ad Alba Dorata per avere protezione. Noi non siamo politici, siamo soldati che combattono per una causa”.

D’altra parte bisogna ricordare che il problema dell’immigrazione è reale in Grecia, dato che ben il 90% dell’immigrazione irregolare diretta verso l’Unione Europea passa proprio per la penisola ellenica. Per far fronte a questo problema, Alba Dorata ha proposto una serie di provvedimenti a dir poco drastici. Tra questi troviamo quello di minare i confini greci.

Alba Dorata, inoltre, sembra avere strette connessioni con le alte sfere greche, soprattutto per quanto riguarda le forze armate. Nel 1998 il quotidiano Eleftherotypia denunciava l’esistenza di “elementi fascisti all’interno della polizia greca”. Più tardi questi “elementi” si rivelarono essere delle forti connessioni proprio tra Alba Dorata ed altri gruppi neo-fascisti con la polizia greca, come svelarono altri articoli su Eleftherotypia e sul quotidiano Ta Nea.

Altre ombre le getta anche il fondatore di Alba Dorata, ovvero Nikolaos Michaloliakos. Quest’ultimo, padrone totale del partito, ha definito Hitler come “una grande personalità della storia” e nel 2010, dopo aver conquistato un seggio presso il consiglio comunale di Atene, ha salutato l’assemblea con il saluto romano. Lo stesso Michaloliakos ha poi affermato di voler introdurre la pena di morte per chi spaccia droga e di voler abolire i sindacati. Anche il fondatore di Alba Dorata ha stretti legami con le forze armate, come confermano i suoi rapporti con il regime dei colonnelli che ressela Greciatra il 1967-74.

Insomma, Alba Dorata sembra nascondere più ombra che luce ma la forza del nazionalismo estremo in Grecia sembra acquisire sempre maggiore potere. Insieme a Laos, l’altro partito di estrema destra, infatti, Alba Dorata raggiungerebbe una quota delle preferenze intorno al 10%. Che rappresenterebbe, viste le proposte, un futuro non proprio radioso per la Grecia.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *