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Grecia: bene Syriza, nazisti choc

Alle 18 ora italiana – le 19 ad Atene – si sono chiuse le urne elettorali in Grecia. Immediatamente i media hanno diffuso i primi, ancora imprecisi, exit poll. Che comunque sono stati realizzati da cinque diversi istituti, e quindi dovrebbero – il condizionale è d’obbligo – aver individuato il risultato delle consultazioni cruciali di oggi. Da segnalare che molti media italiani mentre scriviamo, scopiazzando senza controllarlo il lancio dell’Agenzia Agi, confondono e scambiano Syriza con Sinistra Democratica, falsando non poco il risultato delle urne.

Secondo i sondaggi realizzati su elettori che avevano appena votato – aggiornati alle 20 – in testa si piazzerebbe il partito di centro-destra Nea Dimokratia col 19-20.5%, mentre i socialisti del Pasok crollerebbero tra il 13 e il 14%, dietro alla coalizione di sinistra radicale Syriza accreditata di un 15,5-17%. Le forze politiche tradizionali di centrosinistra e centrodestra, che sostengono l’attuale governo tecnico manovrato dall’UNione Europea, prenderebbero insieme intorno al 35%, meno della metà rispetto a tre anni fa quando ottennero il 77.4%. Se i dati rilevati tramite gli exit poll fossero confermati – ma i risultati definitivi si sapranno solo domattina all’alba visto il macchinoso sistema elettorale ellenico – si assisterebbe ad un ottimo risultato del partito della sinistra radicale guidato dal giovane Alexis Tsipras e ad uno stop di fatto del Partito Comunista, dato tra l’8 e il 9,5%. Risultati uguali o addirittura inferiori alle scorse elezioni amministrative.
Brutto risultato per i socialdemocratici di Sinistra Democratica, fermi ad un 5,5-6,5% mentre i sondaggi di qualche giorno fa li davano ad una quota assai superiore.

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Fin qui risultati incoraggianti che dimostrano come buona parte degli elettori greci non sia più disponibile ad accettare supinamente i diktat delle banche e dei poteri forti europei. Non è un caso che i maggiori quotidiani europei nelle loro edizioni digitali stiano titolando a proposito del ‘voto antieuropeo’, dello ‘schiaffo all’euro’, del ‘caos politico’, di ‘boom di estremisti’.

Di tutt’altro segno l’affermazione oltre ogni aspettativa dei neonazisti di Chrysi Avgi, ‘Alba Dorata’, accreditati nei sondaggi tra il 4 e il 6% ed arrivati secondo gli exit poll addirittura al 6,5-7,5%. Alcuni media accostano gli squadristi di Alba Dorata alla Le Pen – visto che oggi si è votato anche per il ballottaggio in Francia – ma il paragone più calzante andrebbe fatto con le nostrane Forza Nuova o Casapound. Non solo i neonazisti greci entrerebbero in Parlamento, ma si affermerebbero come il 5 o 6° partito. Ottimo risultato anche per i Greci Indipendenti, scissione di destra di Nuova Democrazia che si dice contraria alle imposizioni di Bruxelles, con il 10-11% dei consensi. Incerto l’ingresso in Parlamento dei reazionari ortodossi – nel senso della confessione religiosa – del Laos, fermi al 2,5-3,5% e quindi sulla soglia del 3% che è la soglia di sbarramento.

Forse presagivano il loro exploit gli squadristi che stamattina si sono presentati in alcuni seggi del paese minacciando apertamente i candidati e i sostenitori delle forze di sinistra. 
Lo racconta Margherita Dean, corrispondente da Atene di Eilmensile:

 

UUna bruna Alba d’oro su Atene

Aghios Panteleimonas è una zona emblematica di una realtà inquietante della Grecia sprofondata. L’alta concentrazione di migranti, la crisi economica e l’incapacità dei partiti democratici di proporsi quali punti di riferimento della comunità, ha portato all’ascesa di “Alba d’oro”, la quale controlla incessantemente gli spazi pubblici, organizza spedizioni punitive di migranti e dei loro negozi, organizza attacchi alle sedi locali e persone di movimenti e partiti di sinistra o antirazzisti. Anche ai bambini, come racconta Maria, rappresentante del partito di sinistra Syriza, che vive in zona con il figlio di sette anni che riconosce i nazi da lontano e di notte non riesce a dormire.

Nel seggio 674-675, in via Alkmamenous 101, la presenza dei neo nazisti è incessante e indiscreta sin dall’ora di apertura, anche se i rappresentanti di lista non portano nessun distintivo o segno di partito. Hanno, però, un aspetto inconfondibile e l’atteggiamento arrogante di chi si sente sufficientemente magnanimo da tollerare ospiti indesiderati.

Un tale di mezza età e dallo sguardo ostile, osserva attentamente chi entra ed esce dalla scuola. Ogni tanto ripete alla polizia presente di controllare le facce di tutti: “alcuni pakistani hanno cercato di votare nella scuola vicina, che non si ripeta”, intima al poliziotto che lo guarda annoiato.

Quando arriva Themis Skordili, divenuta famosa grazie alle televisioni sensibili alle urla isteriche di una abitante del quartiere degradato e, ora, candidata nelle liste di “Alba d’oro”, l’adorazione per la primadonna dipinge il viso dei seguaci presenti. Anche Themis Skordili si rivolge ai poliziotti: “attenti! Ci sono dei neri che, con carta straccia, cercheranno di votare”. E, con aria trionfante, si avvia a controllare che tutto sia in ordine. Il presidente del seggio la accoglie gelido, le chiede i documenti necessari e si rassegna a subire la presenza della candidata. “Non ci hanno lasciato in pace tutta mattina, sono tremendi. Invece i rappresenti di Nea Dimocratia e Pasok non son neanche venuti. Mi colpisce, erano sempre presenti, in molti”, racconta il presidente.

Passa un’ora ed escono dal seggio due uomini: si soffermano guardandosi intorno e notano un piccolo gruppo composto da rappresentanti delle liste di sinistra. Fanno un cenno della testa fra loro e uno si avvicina alla polizia; sussurra qualcosa indicando i giovani, poi si allontana dicendo loro: “vedrete quali saranno le nostre percentuali e, state certi, alle prossime elezioni saremo noi al governo e facce le ricordo. Anche gli odori e il vostro è cattivo, sporchi. State attenti”. L’altro gli fa osservare che non è il caso di essere troppo aggressivi: “oggi non dobbiamo picchiare nessuno”, aggiunge e si allontanano ridendo.

Una ragazza rimane sgomenta, le si avvicina un uomo sulla sessantina e le chiede se sia greca, “certo”, risponde lei “sono venuta a votare”; “anch’io sono greco e sono di Alba d’oro. Non avere paura di noi, saremo noi che puliremo la Grecia di tutta la sporcizia. Sappiamo chi sono: tutti quelli che ammazzano o rubano faranno una brutta fine”. Poi l’uomo si confonde, la ragazza gli chiede quale sia il programma economico di “Alba d’oro”. “Onorare i debiti” ma inciampa sul corso di pensieri confusi. Meglio, allora, tornare ai migranti e farli sparire. Questo è il problema della Grecia per “Alba d’oro”.

 

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