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Battaglia in Quebec tra studenti e polizia, 350 arresti

Trecentocinquanta arresti e 20 feriti: con questo incredibile bilancio si è chiusa domenica notte una ennesima, grande marcia studentesca contro il contestatissimo progetto del governo del Quebec di aumentare in pochi anni a dismisura le tasse di iscrizione all’Università. Tra i feriti – teoricamente ripartiti a metà tra manifestanti e poliziotti in assetto antisommossa – uno, di circa 40 anni, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale per una seria ferita alla testa.
A rinfocolare la rabbia degli studenti il decreto governativo che ha di fatto “soppresso” le dimostrazioni studentesche contro il progetto del governo della Provincia francofona di aumentare le rette del 75% in 7 anni. Circa 10 mila manifestanti sono riusciti ad arrivare prima della mezzanotte di domenica nel cuore della capitale del Quebec, Montreal, a pochi passi dal quartiere latino al grido di “Non dovreste farci impazzire”, in quella che è stata la 27ª manifestazione degli studenti negli ultimi tre mesi. I manifestanti si erano concentrati vicino all’Università del Québec intorno alle 21 e poi hanno cominciato a sfilare in corteo. In mancanza dell’autorizzazione da parte delle autorità la polizia – come previsto – ha dichiarato la dimostrazione illegale in base anche alla nuova ordinanza proposta dal premier liberale e approvata venerdì scorso a tempi di record. 
Quindi gli agenti in tenuta antisommossa hanno provato a bloccare il corteo, ordinando ai manifestanti di disperdersi, e a quel punto contro di loro sono cominciati a volare oggetti vari, mentre alcuni studenti indossavano delle maschere in segno di protesta contro un altro provvedimento governativo che vieta ogni travisamento del viso durante le manifestazioni politiche. La risposta dura della Polizia non si è fatta attendere, e il corteo è stato attaccato a colpi di manganelli e gas lacrimogeni. Anche due giornalisti sono stati arrestati dopo che i poliziotti hanno circondato i manifestanti nel centro della città. Uno di loro, raccontano i media locali,  indossava una maschera per proteggersi dai prodotti chimici irritanti utilizzati dalla polizia ed è stato malmenato da alcuni agenti che lo avevano scambiato per un manifestante.
In sostanza il decreto considera illegali tutte le “adunate” e i cortei formati da più di 50 persone che si svolgano senza aver prima chiesto l’autorizzazione della Polizia, corredata di varie informazioni tra le quali il percorso e l’orario di convocazione. Esattamente come da noi in Italia, contrariamente a quanto è sempre avvenuto in Quebec.
Le varie organizzazioni del movimento studentesco della provincia francofona del Canada hanno annunciato che non si fermeranno finchè il governo non ritirerà il progetto di legge che aumentando le tasse universitarie espelle dal sistema educativo decine di migliaia di giovani appartenenti ai ceti proletari. E che non servirà a fiaccare la protesta il provvedimento governativo che sospende i corsi e di fatto chiude le università fino alla fine dell’estate.

Nuove iniziative di lotta e manifestazioni sono già state indette nei prossimi giorni. La mobilitazione dei giovani conquista sempre più la simpatia dei settori sociali colpiti dalla crisi, e al corteo di domenica notte accanto agli studenti c’erano parecchi genitori arrabbiati contro il governo liberale della Provincia. 

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1 Commento


  • Chiara

    Direi che le cose non siano esattamente cosi.. Io vivo a Montreal e sono studentessa di McGill, e posso dire con certezza che la violenza di queste proteste viene esclusivamente dagli studenti. Prima di tutto e’ importante dire che le tasse scolastiche del Quebec (per studenti che risiedono in Quebec) sono particularmente basse, ovvero 5000-6000 dollari piu’ basse del resto del Canada. Gli studenti si stanno principalmente lamentando perche’ nei prossimi tre anni le tasse saliranno di 300 dollari per anno, il che non cambierebbe il fatto che pagherebbero cmq meno della meta’ di quello che si paga nel resto del Canada. Il loro argomento principale e’ una lamentela su come vengono distribuite le tasse da noi pagate, all’interno dell’universita’, in particolare su quanto vengono pagati i professori, su quanto viene dato ai fondi per la ricerca etc. Ora, bisogna ricordarci che per essere professore in Canada, bisogna avere un dottorato. Il mio campo e’ la psicologia, e un per diventare professore e quindi avere ottenuto un dottorato in psicologia, ci voglio un minimo di 10-12 anni di universita’ – questo se tutto va bene, e se si riesce a finire nei tempi minimi. Senza badare al costo della vita – che da studente e’ cmq una cosa molto pesante – si spendono 50-60 mila dollari solo di tasse (a meno che tu sia residente in quebec e che tu vada ad un’universita’ in quebec). Ora non si puo’ pretendere che una persona con 10-12 anni di universita’ alle spalle non venga pagato quello che cmq si merita. Inoltre i professori non vengono pagati uno sproposito. Parlando in particolare di McGill, i professori ricevono un salario leggermente piu’ alto, semplicemente perche’ sono tutti ricercatori di fama mondiale, ed e’ il motivo percui l’universita’ stessa e’ riconosciuta in tutto il mondo. A riguardo dei fondi che vanno alla ricerca mi sembra assurdo doverne anche solo discutere. La percentuale che viene ridiretta alla ricerca e’ minima, e questo lo posso accertare, essendo assistente di laboratorio da circa due anni. La ricerca e’ una parte essenziale non solo di un’universita’ ma anche della vita di ognuno di noi. Se le cose progrediscono nell’arco degli anni e’ grazie a tutta la ricerca che viene fatta, sia in un’universita’ che altrove. Questo e’ quello che c’e’ da dire dal punto di vista piu’ basilare di questa protesta. A riguardo delle proteste in se, c’e’ da dire e deve essere riconosciuto, che gli studenti hanno usato e stanno usando modi molto violenti, tra il distruggere negozi, buttare fuori di mano gli studenti dalle proprie classi (pagate fior fior di soldi – considerando che le classi estive costano anche piu’ delle classi durante l’anno scolastico), bloccare la gente dall’andare sui pullman, metro, banche, uffici, etc. Questo non e’ protestare per voler far sentire la propria voce, ma direi che sia piu’ protestare per fare casino e andare contro l’autorita’. I poliziotti sono pazienti (anche considerando che stanno lavorando non-stop – la citta’ e’ piena di polizia 24 ore al giorno, la polizia sta facendo doppi e tripli turni etc etc etc) e cercano solamente di fare il loro lavoro.. tu poliziotto che vedi un’ondata di gente che ti viene contro tirandoti roba addosso rimani li e ti fai uccidere?? ricordiamoci che dei 20 feriti sopra nominati 11 e dico 11 erano poliziotti, di cui tre gravi. Ora io non sono d’accordo con questa protesta, e sicuramente e’ piu’ che chiaro da quello che ho scritto. Ovviamente ognuno ha il diritto di pensarla come vuole, ma ricordiamoci che solo perche’ sono studenti e perche’ il “nemico governo” deve alzare le tasse, non vuol certo dire che hanno ragione, specialmente nel comportarsi come si stanno comportando. Accetto protestare, se questo e’ quello che vogliono fare, ma noi altri studenti che paghiamo per i nostri corsi, non dovremmo essere penalizzati per le scelte di qualcun’altro. Per concludere voglio ricordarvi un altra volta, che le tasse che i residenti Quebecois pagano sono meno della meta’ del resto del Canada anche considerando gli aumenti di cui si stanno lamentando. Invece che essere contenti del fatto che in qualsiasi caso posso ricevere un’ottima educazione pagando le tasse piu’ basse in tutto il nord america, rendono Montreal un campo di guerra.

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