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L'”agente Orange” sponsor olimpico. Parte la protesta

 

Al Comitato Olimpico, IOC

Chateau de Vidy, route de Vidy 9,

CH- 1007 Lausanne

 

Al Comitato organizzatore dei Giochi olimpici estivi e dei Paralympic Games 2012

Unit 2A, St. Pancras International,

Pancras Road,

London NW1, QP

 

Ex Consigliere federale Adolf Ogi

Consigliere speciale per lo sport al servizio dello sviluppo e della pace dell’ONU

CH – 3312 Fraubrunnen

 

 

 

Zurigo, aprile 2012

 

 

 

Lettera aperta sulla Dow Chemical ai Giochi olimpici e paraolimpici di Londra

 

 

 

Gentili Signore, cortesi Signori,

 

con grande sorpresa siamo venuti a conoscenza del fatto che la Dow Chemical fa parte degli sponsor dei Giochi olimpici e paraolimpici estivi 2012, e che per tale motivo lo stadio olimpico sarà addobbato con i pannelli pubblicitari di questa ditta.

 

La Dow Chemical non è una ditta qualunque : la Dow Chemical è responsabile della morte, della devastazione e di indicibili sofferenze per milioni di uomini e donne, un comportamento che si scontra profondamente con gli ideali olimpici.

 

La Dow Chemical è una delle ditte produttrici del defoliante Agent Orange, che dal 1961 al 1971 è stato irrorato dall’esercito degli Stati Uniti d’America, in quantità spaventose (80 milioni di litri), sul Vietnam del Sud e su alcune regioni del Laos e della Cambogia. In tale quantità erano contenuti circa 400 chili di diossina. Gli studi del gruppo di ricerca della Prof. Jeanne Stellman all’università della Columbia provano che 4,8 milioni di persone sono state irrorate con la sostanza velenosa.

Circa 3 milioni di persone hanno contratto malattie tumorali e malformazioni alla nascita, e ancora oggi, alla terza generazione, si verificano parti di bambini con malformazioni.

I danni ambientali poi sono incalcolabili.

 

La Dow Chemical ha prodotto anche il Napalm. Le bombe incendiarie contenenti il Napalm hanno prodotto devastazioni terribili, morti e ustioni in Vietnam, Laos, Cambogia e altri paesi toccati dalla guerra. Molti di noi ricordano ancora con orrore quelle fotografie.

E infine la Dow Chemical ha acquistato nel 2001 la Union Carbide, responsabile della catastrofe chimica di Bhopal nel 1984.

 

La Dow Chemical si rifiuta categoricamente di assumersi la responsabilità di quell’incidente. Le vittime della guerra e le vittime della catastrofe chimica non hanno mai ricevuto risarcimenti dalla ditta. Non è stato intrapreso nulla per bonificare le terre contaminate.

 

Milioni di persone in tutto il mondo sono indignate dalla mancanza di scrupoli della Dow Chemical e delle ditte analoghe. Esse esigono che sia finalmente resa giustizia alle vittime. Anche le organizzazioni sotto elencate lo pretendono.

 

Nel contempo, ci attendiamo dai propugnatori degli ideali olimpici rispetto e compassione nei confronti delle vittime.

Li invitiamo ad associarsi a coloro che si impegnano per le giuste rivendicazioni delle persone colpite. Ciò comporta pure il non attribuire alla Dow Chemical alcuna piattaforma mediatica e pubblicitaria, fino a quando la ditta si rifiuta di andare incontro alle vittime.

 

 

 

Con saluti preoccupati.

 

Associazione Svizzera – Vietnam

Anjuska Weil, Presidente

 

 

 

 

 

 

 

Organizzazioni sostenitrici:

  • Association des Vietnamiens en Suisse

  • Conseil Suisse de la Paix

  • Dichiarazione di Berna

  • Den Kindern eine Chance geben. – Hueskes Orthopédie

  • Femmes pour la Paix Suisse

  • Freundinnen und Freunde der Neuen Wege

  • Medico inernational suisse

  • Mouvement Suisse de la Paix

  • MultiWatch

  • Religiös-Sozialistische Vereinigung der Deutschschweiz

  • Terre des hommes suisse

  • Union Suisse des Femmes pour la paix et le progrès

  • Women’s International League for Peace and Freedom Switzerland

 

 

Copia a:

  • Dow Chemical Switzerland, USA, Vietnam

  • Vietnam Association for Victims of Agent Orange

  • Vietnam Peace and Development Foundation

  • Vietnam Union of Friendship Organizations

  • Vietnam Olympic Committee

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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