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Siria. Vertice alternativo a Teheran

Tredici paesi parteciperanno oggi al “vertice consultivo”sulla Siria a Teheran sulla Siria: lo ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano, Ali Akbar Salehi, citato dall’agenzia ufficiale Irna.
“La riunione consultiva sulla Siria sarà organizzata in presenza di 12 o 13 Paesi di Asia, Africa e America Latina”, ha spiegato Salehi, senza precisare quali Paesi prenderanno parte all’incontro. “I nostri principali argomenti in agenda sono la fine della violenza e l’avvio di un dialogo nazionale”, ha detto ancora Salehi. Il governo libanese ha fatto sapere che non prenderà parte ad alcuna
riunione internazionale sulla Siria ed ha ribadito la propria “neutralità” riguardo al conflitto in corso. Il vertice punta a creare una coalizione politico-diplomatica internazionale da opporre a quella degli “Amici della Siria” costruita dagli Stati Uniti, Arabia Saudita, Qatar, Turchia e paesi europei, per fornire sostegno politico, militare e finanziario ai gruppi anti-Assad riuniti nel Cns di Istanbul e al loro braccio armato in Siria (l’Els). La coalizione Amici della Siria è nata per aggirare il Consiglio di Sicurezza dell’Onu dove – a differenza da quanto accaduto in Libia – Russia e Cina hanno posto il veto a risoluzioni aggressive contro la Siria. L’Iran rimane il principale alleato regionale della Siria. Teheran accusa regolarmente Stati Uniti, Arabia Saudita, Qatar e Turchia di aiutare militarmente i ribelli siriani. Le auutorità siriane hanno denunciato attraverso l’agenzia di Stato, Sana, una incursione nel proprio territorio da parte di alcuni militari turchi. L’incursione sarebbe avvenuta martedì e sarebbe servita a rifornire le milizie illegali dei micidiali missili anti-aerei Stinger, gli stessi che gli usa fornirono in abbondanza ai mujaheddin afgani durante l’occupazione sovietica e che poi dovettero ritirare e comprare per evitare che venissero usate dai talebani contro le truppe Nato.

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