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Vertice dei Non Allineati: in Iran si parla di nucleare

150 paesi invitati e partecipanti al Summit, 56 capi di Stato, 118  i paesi che fanno parte della coalizione. L’organizzazione del Movimento dei Paesi Non Allineati formalmente è stata fondata nel 1961, riunisce quasi due terzi dei paesi membri dell’ONU, in particolare in Asia, Africa e America Latina, con poco più della metà della popolazione mondiale.

Già dal primo giorno di vertice è stato snocciolato un’argomento importante e spinoso allo stesso tempo, il nucleare.

Per bocca del  Ministro degli Esteri iraniano, Ali Akbar Salehi l’argomento è stato posto sul tavolo e parlando davanti ai delegati presenti, Selehi ha criticato la politica di due pesi e due misure sulla questione nucleare: “Israele non ha aderito al Trattato di non-Proliferazione, ma non subisce alcun controllo da parte dell’Onu, mentre l’Iran, paese firmatario del Tpn nonche’ membro dell’Aiea e’ sotto pressione perche’ s’oppone agli Usa e non riconosce Israele”. Il capo della diplomazia iraniana ha inoltre criticato il crescente potere del Consiglio di sicurezza dell’Onu, a discapito dell’appartenenza all’Assemblea generale. “Creare un Consiglio di sicurezza piu’ democratico – ha detto – dovrebbe essere considerata una parte importante della riforma delle Nazioni unite”.

Il Ministro ha toccato anche altri argomenti ed  ha proseguito dichiarando “Siamo certi della natura pacifica del nostro programma nucleare” … “l’Iran non cerca lo scontro e respinge approcci basati sui due pesi e due misure”, l’ha assicurato in una prima riunione a livello di esperti. Salehi ha parlato anche della questione mediorientale denunciando la pericolosita’ della politica anti-palestinese di Israele: “i crimini perpetrati dal regime sionista contro i palestinesi e contro altre nazioni regionali sono la piu’ grande minaccia per la regione”. Il capo della diplomazia iraniano ha inoltre sottolineato la necessita’ di rafforzare il movimento dei Non allineati, che resta influente nonostante sia nato negli anni ’50 come alternativa alle due superpotenze.

Ai margini del Summit è stato rivolto al  Neo-Presidente dell’Egitto Mohamed Morsi l’invito, per altro esteso a tutti capi di stato partecipanti all’incontro,a visitare gli impianti nucleari di Bushehr,Natanz e  Isfahan.

La proposta finale della giornata del vertice è stata quella di fissare una scadenza per la definitiva rimozione delle armi nucleari entro il 2025,  proposta aftta propria dal Movimento, sara’ possibile solo se noi la perseguiremo con decisione, ha dichiarato Mansour Haqiqatpour, membro della commissione per la sicurezza nazionale e la politica estera del Majlis. 

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