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“Merkel Go Home”: occupazioni e manifestazioni a Madrid e Siviglia

Nuova tappa della ‘marcia operaia’ del Sindacato Andaluso dei Lavoratori nelle città del sud della Spagna, e nuovo atto repressivo contro l’iniziativa che intende denunciare i tagli realizzati dal governo allo stato sociale e ai diritti dei lavoratori.

Nella tarda mattinata di ieri otto attivisti del Sindicato Andaluz de Trabajadores (SAT) sono stati arrestati dopo che si erano rinchiusi all’interno di un supermercato della catena Lidl a Dos Hermanas (Siviglia) in quello che gli organizzatori della marcia hanno definito un ‘blitz a sorpresa’ di rifiuto della visita nel paese della cancelliera tedesca Angela Merkel. Gli otto militanti si erano staccati dalla manifestazione – che dovrebbe concludersi a Siviglia nei prossimi giorni – una volta arrivati all’ingresso di Dos Hermanas, e intorno alle 13,30 sono penetrati all’interno del supermercato con bandiere e cartelli, mentre il resto dei marciatori riempivano il locale centro sportivo. Dopo circa un’ora gli agenti della Polizia nazionale sono entrati all’interno del supermercato e dopo aver ammanettato i sindacalisti li ha portati via. Dopo alcune ore tutti gli attivisti sono stati liberati ma denunciati per ‘disordine pubblico’ e ‘resistenza a pubblico ufficiale’ come era accaduto ad altri loro compagni protagonisti di azioni simili realizzate negli ultimi mesi in altre località contro supermercati, banche e punti vendita di grandi catene: Zara a Granada, Banesto a Málaga, BBVA a Utrera e altri ancora.

Poche ore più tardi, a Madrid, un migliaio di cosiddetti ‘indignados’ si sono concentrati davanti all’ambasciata tedesca per dare il loro ‘benvenuto’ ad Angela Merkel da poco arrivata in Spagna per convincere Mariano Rajoy a seguire passo passo le istruzioni della troika: ripianare il debito pubblico a furia di tagli, privatizzazioni e licenziamenti.

I manifestanti, convocati dai movimenti ’15 M’, ‘Democracia Real Ya!’ a da alcuni collettivi della sinistra radicale, hanno iniziato a manifestare dapprima davanti alla sede della Commissione Europea nella capitale iberica, al grido di ‘Il debito lo paghi l’FMI’ e ‘Mani in alto, questa è una rapina’. “Non vogliamo ingrassare i banchieri tedeschi”, “No ad un’Europa tedesca” e “No al quarto Reich tedesco” recitavano cartelli e striscioni portati in piazza dalle assemblee di quartiere della capitale mentre gli slogan ripetevano “Spagna, Italia, Grecia e Portogallo, la nostra lotta è internazionale”. Dopo un’ora di protesta davanti alla rappresentanza diplomatica dell’UE, i manifestanti si sono spostati davanti all’ambasciata tedesca contestando le politiche di austerità e la dittatura della troika sulle scelte politiche ed economiche delle singole nazioni. Alcuni attivisti hanno letto un appello in cui hanno evidenziato i tragici risultati delle cosiddette politiche di aggiustamento imposte negli anni ’80 e ’90 dal FMI in molti paesi dell’Africa e dell’America Latina, paragonandole a quelle implementate oggi in Europa dalla troika.

In tarda serata la manifestazione si è sciolta senza problemi. Nel pomeriggio di oggi alcuni movimenti di sinistra si sono dati appuntamento davanti ad un supermercato della catena Mercadona in solidarietà con  il Sat andaluso e il suo leader Sanchez Gordillo. Per contrastare l’iniziativa alcune organizzazioni dell’estrema destra o apertamente neonaziste, riunite in un coordinamento ribattezzato ‘Giustizia e Libertà’ (!) hanno lanciato un appello a difendere il supermercato dai ‘provocatori’…

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