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Un morto ad Atene. Lacrimogeni contro i manifestanti. La diretta


18.00 – – I sindacati greci hanno convocato un nuovo sciopero generale per il prossimo 14 novembre, giornata di mobilitazione internazionale che coinvolgerà forze sociali e sindacali anche nello Stato Spagnolo e in Portogallo. Lo fa sapere Yannis Panagopoulos, leader del Gsee, il principale sindacato ellenico.

17.00 – Subito dopo l’annuncio della morte del manifestante, dentro il parlamento i deputati di Syriza e di Kke hanno espresso dure condanne dell’accaduto insistendo sulla la necessità di una svolta nella politica economica e sociale del paese.

16.00 – Oltre al lavoratore portuale morto nelle fasi finali della grande manifestazione che oggi ha detto no a nuovi sacrifici in nome del pagamento del debito, ci sono anche numerosi feriti, di cui 5 avrebbero fatto ricorso alle cure mediche all’interno degli ospedali. La vittima avrebbe 66 anni, sarebbe morta a causa di un arresto cardiaco mentre era seduto su una panchina ad alcune centinaia di metri di distanza dal parlamento dove erano in corso gli scontri tra incappucciati e polizia oppure secondo altre versioni mentre si trovava a poca distanza.
Comunque, anche se i media ufficiali non ne parlano,  così come avvenne nel caso di un altro lavoratore di 53 anni morto lo scorso anno durante un altro sciopero generale anche in quel caso in Piazza Syntagma, il decesso sarebbe stato causato dall’inalazione di forti quantità del velenosissimo gas tossico utilizzato dagli agenti contro i manifestanti. Che non a caso negli ultimi anni hanno l’abitudine di scendere in piazza con mascherine di protezione davanti a naso e bocca e maalox spalmato intorno agli occhi per proeggersi dagli effetti nocivi dei CS, proibiti dalle convenzioni internazionali ma usati dalle forze di sicurezza elleniche – e israeliane – in quantità industriale.

Nel pomeriggio a Napoli è comparso questo striscione

15.30 – Il manifestante morto oggi d’infarto era un lavoratore marittimo. Lo hanno riferito le radio locali precisando che l’uomo era iscritto al Pame, il sindacato vicino al Partito comunista di Grecia (Kke). I compagni del Pame hanno confermato. Il Kke ha deciso di far tenere un minuto di raccoglimento in sua memoria nel corso della manifestazione.

15.00 – Una persona di 66 anni è morta durante gli scontri ad Atene nella manifestazione in corso contro i nuovi tagli del governo. Lo rendono noto i media greci. L’uomo sarebbe rimasto soffocato dai lacrimogeni lanciati massicciamente dalla polizia. L’uomo è stato subito portato in un ospedale di Atene, ma i tentativi di salvarlo sono stati inutili.

13.40 – Sembrano per ora terminati gli scontri tra poliziotti in tenuta antisommossa e incappucciati, almeno in Piazza Syntagma, dove continua la manifestazione di protesta dei sindacati della sinistra contro i nuovi tagli del governo. Da Atene la giornalista Margherita Dean ha raccontato un episodio inquietante: a metà mattinata un deputato della coalizione di sinistra Syriza è stato circondato da un gruppo di manifestanti non riconoscibili come attivisti di organizzazioni di sinistra. Il parlamentare è stato contestato al grido di ‘siete tutti uguali’ e ‘ladri’. Durante la manifestazioni alcuni spezzoni del corteo hanno per la prima volta intonato a gran voce l’inno nazionale ellenico. 

13.30 –
in Piazza Syntagma ci sono già decine di migliaia di manifestanti mentre molte migliaia non sono ancora riuscite ad arrivare sotto al parlamento a causa delle cariche e dei gas lanciati dai poliziotti contro i lavoratori e i giovani in alcune strade adiacenti alla meta finale del corteo. Alla manifestazione anche una delegazione dei sindacati belgi dei lavoratori metalmeccanici.

13.20 – A Salonicco gli studenti hanno gettato immondizia all’interno di un Ministero e poi hanno protestato contro la Camera del Lavoro di Salonicco. 

13.10 –
Centinaia di incappucciati riconducibili a gruppi autonomi e anarchici hanno assaltato i cordoni di polizia posti a difesa del Parlamento. Gli agenti, bersagliati da più lati da grosse pietre, bottiglie e bombe molotov, hanno a loro volta usato i gas lacrimogeni e le granate stordenti per disperdere i ‘black bloc’. La piazza è stata invasa dai gas costringendo molti manifestanti ad arretrare di alcune decine di metri.

12.55 – Continua il lancio di lacrimogeni da parte dei raparti antisommossa del Mat contro i manifestanti che intanto a migliaia stanno facendo il loro ingresso in piazza Syntagma. Questa volta la miccia che ha provocato l’intervento della polizia non ha nulla a che fare con la presenza dei gruppi di cosiddetti ‘incappucciati’ la cui presenza finora è stata molto discreta.

12.40 – Circa 15 mila i partecipanti al corteo che sta sfilando nelle vie di Salonicco, seconda città greca, ora fermo davanti ad un ministero.

12.35 – I reparti antisommossa della Polizia ellenica hanno inspiegabilmente diviso in due il lungo corteo dei lavoratori e degli attivisti di sinistra che stava scorrendo determinato ma tranquillo nel centro di Atene, con la testa arrivata già a poca distanza da piazza Syntagma. Di fronte alle proteste dei manifestanti i poliziotti li hanno inondati di gas lacrimogeni e ne sono nati alcuni tafferugli.

12.25 – Scorre senza problemi il folto corteo dei sindacati delle organizzazioni di sinistra mentre le squadre speciali della Polizia – i Mat – sono schierate davanti a musei ed edifici governativi per timore che vengano attaccati o invasi dai manifestanti. Alcuni dei quali in piazza hanno portato anche bandiere di Spagna e Portogallo, in segno di solidarietà e comunanza con due degli altri paesi massacrati dalle politiche di austerità dell’UE e dove negli ultimi mesi si sono svolte grandi manifestazioni contro i rispettivi governi. Secondo la polizia alla manifestazione starebbero finora partecipando circa 25 mila persone, almeno il doppio per gli organizzatori.

12.10 – Manifestazioni di lavoratori anche in altre città della Grecia nel giorno dell’ennesimo sciopero generale. Cortei molto partecipati in corso a Salonicco e Kavala.

11.55 – Molto partecipato il corteo indetto dai sindacati confederali e dalle forze di sinistra contro il governo e i diktat della troika, anche più imponente di quello già molto grande che lo scorso martedì 9 ottobre ha accolto la cancelliera Angela Merkel in visita ad Atene nonostante i divieti delle autorità.
A piazza Omonia ad ascoltare il comizio dei leader del Pame e del KKE circa 20 mila lavoratori e giovani che poi si sono mossi in corteo nelle strade del centro della capitale.

11.45 –  Il Ministero degli Interni di Atene ha mobilitato per oggi soltanto nella capitale almeno 4000 agenti dei vari corpi di Polizia. Intorno al Parlamento in Piazza Syntagma sono state montate delle recinzioni metalliche supplementari rispetto a quelle normalmente presenti da quando la spianata antistante l’assemblea è diventata teatro di enormi manifestazioni popolari e tentativi di assalto o irruzione.

11.30 – Da quanto emerso dai media ellenici, il governo Samaras avrebbe accettato durante i colloqui degli ultimi giorni con i rappresentanti di Fmi, UE e BCE anche la ‘raccomandazione’ di portare la settimana lavorativa da cinque a sei giorni e l’aumento conseguente dell’orario di lavoro – rendendo lavorativo il sabato a cominciare dal settore pubblico – in un paese dove il tasso ufficiale di disoccupazione è al 25%. Novità negative anche nel settore privato, con la decurtazione delle liquidazioni previste in caso di licenziamento, e l’abolizione totale dei sussidi di disoccupazione finora previsti per chi perdeva posti di lavoro stagionali, preponderanti nel settore turistico. La troika avrebbe chiesto anche di tassare gli studenti iscritti ai corsi post-laurea.
Misure ‘nuove’ che stanno creando non poche difficoltà di immagine ai leader dei partiti di ‘sinistra’ che sostengono Samaras – i socialisti di Venizelos e gli ex Syriza guidati da Fotis Kuvelis – che ora fanno la voce grossa come se guidassero forze di opposizione. Propaganda prontamente denunciata dal Partito Comunista e da Syriza come “inaccettabile”. 

11.20 – Lo sciopero generale è stato convocato alcune settimane fa dai sindacati quando hanno cominciato a filtrare alcuni dei nuovi provvedimenti dell’esecutivo formato da Nuova Democrazia, Pasok e Sinistra Democratica. Confermati e anzi peggiorati stando alle ultime notizie. Tra le nuove misure lacrime e sangue chieste dai rappresentanti della troika che fino a ieri erano ad Atene, l’aumento dell’età pensionabile fino a 67 anni e il tagli degli assegni, la cancellazione definitiva delle ‘tredicesime’ previste finora a Natale e Pasqua per i lavoratori del settore pubblico, il licenziamento di decine di migliaia di dipendenti statali e degli enti locali. 

11.10 – Secondo l’ultimo sondaggio realizzato dall’agenzia Public per Sky il 72% dei greci è contrario ai nuovi accordi di “austerità” imposti al governo Samaras dall’UE e dal Fmi. In un solo mese il numero di cittadini che si oppone alle politiche economiche del governo è cresciuto del 4%.

Per la seconda volta in tre settimane e per la quinta dall’inizio del 2012, milioni di lavoratori sono oggi in sciopero in tutta la Grecia. Una protesta che paralizza il paese in concomitanza con il vertice europeo che si riunisce a Bruxelles ed in aperta contrapposizione con i ricatti della troika nei confronti del governo di Atene.
Alla mobilitazione di 24 ore, cominciata in realtà già ieri per alcune categorie, aderiscono praticamente tutti i comparti del settore pubblico e privato, professionisti e commercianti compresi. Quindi anche i traghetti da e per le isole sono rimasti nei porti così come è ridotta al minimo la circolazione dei treni e degli aerei. I mezzi di trasporto pubblici resteranno fermi per tutta la giornata ad eccezione dei treni urbani che funzioneranno dalle 09:00 alle 21:00 per facilitare gli spostamenti di coloro che vogliono partecipare alle manifestazioni, mentre i taxi resteranno fermi dalle 08:00 sino alle 17:00. Anche i controllori di volo si asterranno dal lavoro per tre ore e quindi dalle 10:00 alle 13:00 nessun aereo decollerà o atterrerà negli aeroporti ellenici. Gli avvocati sono in sciopero da tre giorni mentre i giornalisti e gli addetti ai mezzi d’informazione, che hanno scioperato dalle 06:00 di ieri mattina sino alla stessa ora di stamani, si asterranno dal lavoro dalle 11:00 fino alle 15.00 di oggi. 
Già ieri molti lavoratori greci sono tornati in piazza per dire no alla nuova stangata contro il mondo del lavoro e il welfare approntata dal governo tripartito, fatta di 11 miliardi di tagli e da 2,5 miliardi di nuove tasse. Medici, farmacisti, dentisti, giornalisti e avvocati hanno già sfilato ieri mattina per le vie della capitale contro il nuovo giro di vite: “Le nuove generazioni di ricercatori – aveva denunciato il presidente dell’Associazione Medici Ateniesi – sono costrette a emigrare per sopravvivere. Qui sono tassati al 35%  e in ogni caso non riescono a trovare lavoro”.
E di nuovo stamattina centinaia di migliaia di lavoratori greci –e con loro i disoccupati, gli studenti e i pensionati – stanno scendendo in piazza in tutto il paese rispondendo all’appello dei sindacati Adedy, Gsee e Pame a respingere i tagli, i licenziamenti e l’aumento delle tasse chiesti dai rappresentanti dell’UE e del FMI al tentennante Samaras per concedere una nuova tranche di cosiddetti ‘aiuti’. Nella capitale, come di consueto, sono in programma due manifestazioni separate: una per le 11:00 nella piazza di Pediou tou Areos, organizzata da Gsee e Adedy sul fronte sindacale e da Syriza e un vasto arcipelago di gruppi e associazioni della sinistra che a fine mattinata si trasferiranno in piazza Syntagma, per protestare davanti al Parlamento. 
L’altra protesta, dalle 10:30 a mezzogiorno, in piazza Omonia, tradizionale punto di ritrovo degli attivisti del sindacato comunista Pame.

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