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Venezuela. Popolo e Nuestra America in piazza per Chavez

Il popolo venezuelano, convocato dal Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV), si è concentrato ieri davanti al Palazzo di Miraflores, sede del potere esecutivo, per esprimere il suo appoggio al governo del presidente Hugo Chavez .
Nella manifestazione erano presenti capi di stato, ministri e leader di 18 paesi, tra cui i presidenti della Bolivia, Evo Morales, del Nicaragua, Daniel Ortega, e dell’Uruguay, Jose Mujica. Scomparsi dalle strade invece gli antichavisti che pure avevano annunciato uno sciopero civile.
Lunedì, il primo vice presidente del PSUV, Diosdado Cabello, aveva fatto un appello ai militanti del Psuv ed ai suoi alleati a scendere in piazza per esprimere solidarietà e appoggio al presidente, rieletto il 7 ottobre per continuare a guidare il paese fino al 2019.
Parlamentari, giovani socialisti, studenti, organizzazioni sociali e dei settori popolari hanno raccolto questo appello per dare sostegno al presidente, che si sta riprendendo da un intervento chirurgico effettuato a Cuba l’11 dicembre.
Il vice presidente del PSUV nella regione della capitale, Elias Jaua, ha detto ieri che “queste sono mobilizzazioni come abbiamo sempre fatto per affrontare tutte le circostanze in cui la destra nazionale ed i loro padroni imperialisti hanno cercato di distruggere la stabilità politica e lo sviluppo normale della vita istituzionale del Venezuela. Nessuno potrà alterare la stabilità politica ed il funzionamento della vita nazionale, che abbiamo raggiunto sotto la guida del presidente Hugo Chavez”, ha detto Jaua.

Com’è stabilito dalla Costituzione, il candidato prescelto entrerà in carica come presidente il 10 gennaio del primo anno del suo periodo costituzionale tramite giuramento davanti all’Assemblea Nazionale. Tuttavia, la Costituzione prevede che, se per qualsiasi motivo evidente (come è la situazione di salute del presidente), non può giurare davanti al Parlamento, sarà presso la Corte Suprema di Giustizia (TSJ). Il giuramento può essere effettuato in un momento successivo al 10 gennaio 2013, presso la Corte Suprema e la data dell’atto verrà fissata da questa istanza  una volta che esistano le prove della cessazione dei motivi che hanno impedito la sua realizzazione. Ieri anche il Parlamento venezuelano si è espresso a favore di questa ipotesi privando gli antichavisti di un altro tassello istituzionale al loro tentativo di rovesciare l’esito delle elezioni presidenziali.

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