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Bahrein: due morti negli scontri tra manifestanti e polizia


I sostenitori dell’opposizione hanno manifestato di nuovo oggi a Boudaya vicino a Manama, al grido di “Abbasso la dittatura”, dopo gli scontri in cui hanno perso la vita due persone durante la commemorazione del secondo anniversario dell’inizio della rivolta della maggioranza sciita del paese contro il regime. Un poliziotto è rimasto ucciso durante la notte negli scontri a Al-Sahla, villaggio sciita vicino a Manama, al termine di una giornata caratterizzata da episodi di protesta violenta in diversi villaggi sciiti che chiedono l’avvio di riforme democratiche.

Ieri, durante le proteste, anche un giovane manifestante ha perso la vita. “Il poliziotto Mohamed Atef, colpito da un proiettile incendiario è rimasto gravemente ferito, ed è morto prima del suo arrivo in ospedale”, ha detto il capo della polizia, il generale Tariq al-Hassan, precisando che l’attacco è avvenuto a Al-Sahla, dove le forze di sicurezza sono state prese di mira con bombe molotov, spranghe di ferro e pietre lanciate dai “gruppi terroristici”. Centinaia di persone sono scese in piazza ieri in diversi villaggi sciiti per protestare contro il governo e chiedere riforme politiche. Le forze di polizia in tenuta antisommossa, distribuite attorno ai villaggi, hanno usato gas lacrimogeni e sparato pallettoni contro i manifestanti che lanciavano pietre e Molotov. Secondo testimoni, i manifestanti avevano bloccato l’accesso a villaggi con pneumatici dati alle fiamme, tronchi d’albero e cassonetti.

Il Centro per i diritti umani del Bahrain (Bchr in inglese) ha denunciato di nuovo il rapido deterioramento della situazione relativa al rispetto dei diritti umani nel piccolo paese controllato a vista dall’Arabia Saudita e dalle altre petromonarchie. Contestando le ricostruzioni fatte dal governo, che ha difeso l’operato delle forze di sicurezza, il Centro ha affermato che le manifestazioni degli ultimi giorni sono state in larga parte pacifiche mentre la risposta della polizia è stata sproporzionata. Il Centro ha sottolineato che questa risposta ha causato la morte di un minore e il ferimento di decine di persone, alcune delle quali versano in gravi condizioni. Lo stesso ha poi riferito dell’arresto di un numero imprecisato di persone e dell’uso irresponsabile di armi da fuoco. Secondo il Bchr – che ha diffuso fotografie ed altri tipi di documentazione a sostegno delle proprie denunce – in diverse aree i poliziotti hanno fatto uso di fucili a pompa di produzione italiana oltre ad armi di produzione sudafricana/tedesca. Motivo che ha spinto i suoi dirigenti a diffondere un appello ai governi europei e a tutti i governi alleati del Bahrain “per sospendere le forniture di armi che poi vengono utilizzate contro manifestanti pacifici causando ferite e portando in alcuni casi alla morte”.

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