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Sahel. Gli Usa costruiscono una base per droni nel Niger

Espandendo le operazioni contro al Qaida e il sostegno alle operazioni francesi in Mali, gli Stati Uniti stanno realizzando una base per droni in Niger. Lo hanno riferito fonti della Difesa poche ore dopo l’annuncio del presidente Barack Obama che altri 40 soldati americani sono stati inviati a Niamey per fornire ”sostegno alla raccolta di informazioni di intelligence”.
Gran parte dei 40 militari arrivati oggi a Niamey, che portano cosi a circa 100 il numero dei soldati Usa in Niger, sono dell’Air Force e la loro missione è di sostegno ai voli dei droni, ha detto un funzionario della Difesa citato in forma anonima dal Washington Post. L’inizio delle operazioni con gli aerei senza pilota è ”imminente”, ha detto ancora la fonte, che però non ha voluto precisare sei droni sono già stati dispiegati sul posto.
La base sarà inizialmente allestita nella capitale, Niamey, anche se si pensa a muoverla in un secondo momento in una località più vicina al confine con il Mali, come la città settentrionale di Agadez. ”E’ un posto migliore per la missione, ma al momento non è possibile”, ha detto la fonte, affermando che per ora ci sono problemi di carattere logistico.
In una lettera al Congresso il presidente Obama ha reso noto che il dispiegamento di ulteriori 40 soldati americani in Niger ”fornirà sostegno alla raccolta di informazioni di intelligence e contibuirà alla condivisione di informazioni di intelligence con le forze francesi impegnate nelle operazioni in Mali e con altri partner nella regione”.
Le forze dispiegate, ha precisato Obama, dispongono delle armi ”per provvedere alla loro stessa sicurezza”. Anche se il presidente non ha fatto riferimenti espliciti agli aerei senza pilota, da tempo indiscrezioni filtrate sulla stampa avevano indicato l’intenzione di Casa Bianca e Pentagono di stabilire una base per i droni nell’Africa Nord occidentale, per intensificare il numero delle missioni di sorveglianza non armata su al Qaida e gli altri gruppi di estremisti islamici presenti nella regione.
La fonte citata dal Washington Post ha affermato che prevedibilmente il numero dei soldati americani in Niger sarà aumentato, ma si è rifiutato di entrare nei dettagli. I Predator, ha poi aggiunto, compiranno solo voli di sorveglianza e non saranno armati, perché questa ”e’ una missione di pura raccolta di intelligence”.
Altre fonti citate dallo stesso giornale hanno però affermato che l’amministrazione non esclude di poter dotare in futuro di missili anche i droni in Niger, per condurre operazioni antiterrorismo simili a quelle in atto da tempo in Pakistan, Yemen o Somalia.

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