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Grecia: la rabbia dei tifosi contro il calciatore che fa il saluto romano

Abbiamo scritto ieri di Giorgos Katidis, calciatore dell’Aek di Atene che dopo aver segnato un importante goal all’84’ contro il Veroia ha esultato togliendosi la maglietta e poi facendo un inequivocabile saluto romano. Il che ha scatenato la immediata reazione della Commissione Esecutiva della Federazione Calcistica Greca (EPO), che già ieri ha annunciato ufficialmente l’esclusione a vita di Katìdis da tutte le squadre nazionali del paese. (Leggi )

A difendere il giovane calciatore dell’Aek Atene i neonazisti di Alba Dorata, che sul loro sito hanno postato questo messaggio (poi però rimosso dopo alcune ore…):

«Il giovane calciatore nazionale dell’AEK, Yorgos Katìdis, ha segnato oggi il goal della vittoria della sua squadra. Durante i festeggiamenti per aver segnato il goal, ha salutato in modo nazionalista i tifosi della sua squadra. questo gesto ha destato scalpore tra i giornalisti che hanno cominciato a parlare di provocazioni razziste e cose del genere. Lui stesso ha spiegato di averlo fatto per eccitare la gente. Come ha detto ‘Per quanto riguarda i miei festeggiamenti, avevamo un discorso con gli altri giocatori e volevamo far alzare la gente in piedi. Perciò ho scelto questa mossa che abbiamo tutti visto da Alba Dorata’. Per la cronaca, ricordiamo che questo saluto è un saluto greco, che è stato ufficialmente adottato dallo stato nazionale di Ioannis Metaxàs, che aveva detto NO agli invasori stranieri, combattendoli sulle montagne di Pindos e in Macedonia nel 1940-1941. Esattamente così salutavano i patrioti Greci che hanno dato il proprio sangue per la Libertà della nostra Patria. Questo gesto viene usato dai Nazionalisti in tutto il mondo. Possiamo, quindi, essere d’accordo con il giovane giocatore della nazionale quando sostiene che si trattava veramente di un saluto di risveglio nazionale che eccita le masse».

Il gesto di Katidis ha invece scatenato la rabbia dei supporter e degli ultrà antifascisti di una delle più seguite e importanti squadre di calcio del paese. In particolare i membri del gruppo Original 21 hanno chiesto alla società di rescindere il contratto con Katidis.

“Che eri semplicemente un ridicolo, un esibizionista con la frangetta e con i disegni sul corpo, di un’immaturità inferiore perfino alle tue stesse credenze, lo potevamo tollerare… e con la nostra buona volontà lo scusavamo.. Ma salutare in modo fascista, RIDICOLO INSIGNIFICANTE, NON SI PUO’ PERDONARE IN NESSUNO MODO! Tremano le ossa dei nostri antenati, della nostra stessa storia… dei rifugiati e dei nostri valori antifascisti! Alla fine vali poco come giocatore e come persona! Ormai sei indesiderato e ricercato tra di noi! Le tue lacrime non ci convincono… lo stesso vale anche per le tue scuse! I membri dei “battaglioni di sicurezza” (gruppi che aiutavano i tedeschi durante l’Occupazione nazista, n.d.t.), i collaborazionisti, cioè tutti quelli che prima di te hanno salutato nello stesso modo, avevano anche loro delle scuse. La storia non li dimentica!
NOI, LA GRANDE FAMIGLIA DELL’AEK, DEL RIFUGIO E DEI VALORI UMANI, NON DIMENTICHEREMO MAI!”

Dopo la partita, il 20enne Katìdis ha dichiarato twittando: “Conosco la storia dell’AEK. So che è una squadra di rifugiati. Ho dedicato il goal a Michàlis Pavlìs e in nessun modo sono un razzista”. E poi ancora “Non sono razzista, in nessun modo”. “Odio il fascismo. Non l’avrei mai fatto se avessi saputo che quel gesto significa una cosa del genere. Conosco le conseguenze e non l’avrei mai fatto”. Ma poi si è smentito: “Ho festeggiato in questo modo perché volevo che la gente ci aiutasse di più. Per me non vuol dire niente. É stato un festeggiamento che ricorda Alba Dorata, l’ho fatto per far festeggiare la gente in modo più intenso, insieme a noi… Avevo bisogno di un goal. Lo desideravo tanto, perché quello che sta succedendo in queste ultime partite non ci aiuta… Dedico il goal a Michàlis Pavlìs che sta attraversando un periodo difficile ed è una persona a me cara, che non voglio dire chi è…”

Per fortuna i calciatori greci non sono tutti come Katidis. Nelle ore in cui infuriavano le polemiche sul centrocampista dell’Aek il goleador dell’A.S Monaco e della Nazionale Ellenica, Yorgos Tzavellas, ha scritto su twitter: “Che qualcuno fermi questo ragazzino… Ah, Grecia! Peccato per le lotte dei nostri antenati. Peccato!”

Informazioni e traduzioni tratte da Atene Calling: http://atenecalling.blogspot.it/

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