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Atene: arriva la troika, scioperano navi e aerei

Oggi le navi e i traghetti in Grecia resteranno attraccati nei porti per effetto dello sciopero di 24 ore proclamato dalla Federazione Nazionale Lavoratori Marittimi (Pno) in segno di protesta contro un disegno di legge del ministero della Marina. Allo sciopero aderiscono anche i dipendenti del ministero della Marina, mentre i lavoratori dei porti si asterranno dal lavoro dalle 12:00 alle 17:00. Domani ad astenersi dal lavoro saranno, anche in questo caso per 24 ore, i lavoratori del trasporto aereo, in particolare i controllori di volo, per lo sciopero indetto dalla Federazione delle Associazioni dei dipendenti dell’Aviazione Civile (Osypa), contro un emendamento della legge che riguarda le privatizzazioni dei servizi a terra e di alcuni aeroporti ellenici. L’emendamento in questione, denuncia l’Osypa, “distrugge la struttura preesistente dell’Aviazione Civile e inoltre prepara il terreno per la svendita degli aeroporti statali”.

E’ in questo clima che domani ad Atene arrivano i commissari della troika (Fmi, Ue e Bce) per operare nuove pressioni sul governo Samaras affinché dia seguito alle richieste dell’Unione Europea e del Fondo Monetario Internazionale. L’esecutivo ellenico non sembra però ancora aver raggiunto un accordo tra le tre forze politiche che lo sostengono sui punti che 15 giorni fa hanno portato alla sospensione della precedente missione dei rappresentanti dei cosiddetti creditori internazionali.

Al centro delle polemiche c’è la legge che impone il pagamento della tassa sugli immobili attraverso le bollette elettriche. I socialisti del Pasok e quelli di Sinistra Democratica dicono di non voler votare il rinnovo dell’iniqua gabella – tra le più impopolari in Grecia – mentre il centrodestra di Nea Dimokratia afferma che è indispensabile per ottenere dalla troika il via libera ad una tranche di quasi 3 miliardi di prestito. La quadra potrebbe essere trovata su un prolungamento anche al 2013 della tassa sugli immobili che però verrebbe ridimensionata per accontentare Pasok e Dimar.

In ballo però ci sono anche i 25 mila licenziamenti nel settore pubblico da attuare entro la fine del 2013 e che, a detta dell’UE, vanno a rilento.
Intanto invece è certo che a giugno il governobandirà una gara per la privatizzazione delle ferrovie del paese, con l’obiettivo di trovare un acquirente entro la fine dell’anno. Secondo il governo greco alcune imprese cinesi e francesi sarebbero interessate all’acquisto.

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