Menu

Spagna. Una slavina sulla monarchia

E’ una vera e propria slavina quella che si sta abbattendo in queste ore sulla famiglia reale spagnola e sulla stessa tenuta della monarchia, già messa a dura prova dai numerosi scandali che negli ultimi mesi hanno colpito il Re Juan Carlos di Borbone.
Questa volta si tratta di una tegola grossa, enorme, che potrebbe obbligare addirittura il monarca ad abdicare. L’inchiesta giudiziaria per corruzione nei confronti del marito dell’infanta Cristina, la secondogenita dell’attuale monarca spagnolo, aperta nel 2011 dal giudice José Castro del tribunale di Palma di Maiorca, investe di nuovo direttamente la famiglia reale. Cristina, 47 anni, è stata infatti indagata e dovrà presentarsi al tribunale di Palma de Mallorca per essere interrogata il prossimo 27 aprile.
Non ha retto quindi il tentativo di separare le responsabilità del marito Iñaki Urdangarin – ex campione di pallamano – da quelle dell’infanta sul “caso Noos”, l’ente attraverso il quale l’uomo ha ottenuto pagamenti illeciti da amministrazioni comunali e regionali per eventi mai organizzati grazie a fatture gonfiate. Un furto di ben sei milioni di euro, reso possibile dal Partido Popular che nel periodo toccato dall’indagine governava le isole Baleari e altre comunità autonome interessate dalle attività del Noos, che risulta ancora più intollerabile in un paese in cui la disoccupazione è sopra il 25% e dove ogni giorno chiudono ospedali e scuole.
La scorsa settimana un ex socio del marito di Cristina, Diego Torres, ha consegnato al magistrato inquirente alcune decine di messaggi di posta elettronica nei quali Iñaki Urdangarin consulta “Kid” – così chiama la nobile consorte – sugli affari e le attività della Fondazione. E ciò dopo che il suo segretario particolare, Carlos Garcia Revenga, è già stato accusato di corruzione. Nonostante il marito abbia cercato di assumersi tutte le responsabilità per i fondi pubblici ricevuti indebitamente, il ruolo della moglie nella truffa nell’inchiesta appare sempre più evidente e grave. Cristina era infatti nel direttivo dell’Istituto, aveva messo il suo segretario e consulente finanziario a disposizione del marito, riceveva dai due messaggi con rapporti dettagliati sulle attività di Noos.
Negli ultimi mesi la famiglia reale ha tentato di placare le polemiche ostracizzando Undangarin e tentando di far apparire l’Infanta Cristina come totalmente all’oscuro dei fatti. Si dice anche che lo stesso Juan Carlos abbia operato numerose pressioni affinché la figlia chiedesse il divorzio.
Ora le voci di un’abdicazione dell’anziano e discusso sovrano a favore del figlio Felipe si fanno insistenti. Ma non è detto che ciò basterà a salvare un’istituzione che, quando poterono scegliere, gli spagnoli mandarono in soffitta a vantaggio della Repubblica. E che fu resuscitata dalla scelta del dittatore Francisco Franco che, poco prima di morire, designò l’allora giovane Juan Carlos come suo successore alla guida del paese. Da allora gli scandali e le intromissioni indebite di Juan Carlos nella vita politica del paese sono stati innumerevoli.

Leggi anche: Baschi e catalani in campo. Contro Re e nazionalismo spagnolo
 
                     La Spagna, i Borboni e gli elefanti

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *