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New York: la rivolta dei MacDonald’s

I lavoratori dei fast food di New York hanno scioperato oggi contro le paghe da fame che ricevono: centinaia di dipendenti delle più famose catene mondiali e di altre meno note a livello internazionale – McDonald’s, Burger King, Domino’s Pizza e Taco Bell – si sono rifiutati di cuocere hamburger e friggere ‘french fries’ in segno di protesta contro salari che non consentono di arrivare alla fine del mese.

La protesta, convocata da una organizzazione informale di lavoratori chiamata Fast Food Forward che si batte per migliorare le condizioni di lavoro della fascia più bassa della ristorazione newyorchese, ha coinciso con l’anniversario dell’assassinio di Martin Luther King. Il difensore dei diritti civili della comunità afroamericana fu ucciso esattamente 45 anni fa a Memphis dove si era recato per appoggiare una protesta di netturbini sottopagati.
”E’ una battaglia per la dignità dei lavoratori”, ha detto Jonathan Westin della New York Communities for Change, uno degli sponsor dello sciopero.
A New York lavorano nei fast food ben 50mila persone: la maggior parte non arriva a salari di otto, nove dollari l’ora, pari a stipendi annuali di meno di 18mila dollari, l’equivalente di 14 mila euro, ai limiti della povertà in una delle città più care del mondo.
Lo sciopero di oggi, culminato in una marcia a Harlem, é stato il secondo in pochi mesi: un altro fu organizzato a novembre e stavolta in sostegno dell’iniziativa dei lavoratori sono intervenute anche numerose organizzazioni religiose. Ma per quanto poco guadagnino, hanno fatto notare alcuni, gli scioperanti di New York si possono ritenere fortunati ad avere un lavoro. In Massachusetts per essere assunti alla cassa in una filiale di McDonald’s é richiesta la laurea. In un inquietante esempio di come sia diventato competitivo per i giovani il mercato del lavoro un fast food di Winchedon ha messo una inserzione per un posto di cassiere a tempo pieno insistendo che facciano domanda solo ragazzi che hanno finito il college, possibilmente con uno o due anni di esperienza. Nell’annuncio, scoperto dal sito jobdiagnosis.com, il McDonald’s si dice in caccia di ”gente amichevole col sorriso sulle labbra e capace di servire molti clienti ogni giorno”. E anche in questo caso non si naviga nell’oro: il salario promesso per un posto dichiaratamente di management é di appena dieci dollari all’ora, poco più di quanto pagato ai dipendenti che rivoltano i Big Mac.

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