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Israele: destra contro Amira Hass per il suo articolo sui lanci di pietre

Gerusalemme, 5 aprile 2013, Nena News – “Yesha”, il Consiglio regionale per insediamenti in Cisgiordania, che opera come braccio politico e di lobby dei coloni israeliani – ha presentato una denuncia presso la polizia di Gerusalemme contro il giornale Haaretz e la sua giornalista nei Territori occupati, Amira Hass, autrice di un articolo in cui si spiega la logica del lancio di sassi contro i coloni da parte dei palestinesi sotto occupazione. Secondo Hass lanciare sassi è un’azione quasi naturale di fronte alle politiche di occupazione di Israele che privano i palestinesi della libertà, della loro terra e delle loro risorse. Un modo con il quale i palestinesi, aggiunge Hass, dicono senza mezzi termini di essere stanchi di soprusi e occupazione.

L’articolo è una spiegazione e una constatazione di ciò che accade nei Territori occupati. Per i coloni invece sarebbe una giustificazione o, peggio, un esplicito invito ad agire, ossia a lanciare pietre contro gli israeliani che la giornalista rivolgerebbe ai palestinesi. “Nostro Israele”, il popolare forum in rete creato dal leader del Partito “Casa ebraica” (destra religiosa e ultranazionalista) Naftali Bennet, invita i lettori ad inviare al direttore di Haaretz, Aluf Benn, la foto di una bambina israeliana rimasta gravemente ferita il mese scorso a causa del lancio di sassi. Altre organizzazioni di destra rivolgono anatemi e minacce velate ad Amira Hass.

Ieri, peraltro, un tribunale militare israeliano ha condannato un palestinese di Halhul (Hebron) per “omicidio” in seguito alla morte di un colono di Kiryat Arba e del suo bambino in un incidente stradale causato dal lancio di sassi. Molti notano che quando di azioni simili si rendono responsabili i coloni la giustizia israeliana non è così sollecita e punitiva.

Appena qualche giorno fa nei pressi di Nablus sette bambini palestinesi, di ritorno da una gita scolastica, sono rimasti feriti dal lancio di sassi contro il loro autobus compiuto da coloni israeliani. Dopo non si è appreso di arresti o di altri provvedimenti restrittivi adottati dalle autorità militari israeliane responsabili per la Cisgiordania occupata.

Il sito progressista israeliano 972mag.com da parte sua sottolinea che la maggior parte degli israeliani semplicemente non riconosce ai palestinesi alcun diritto di resistenza all’occupazione, anche nelle sue forme più pacifiche.

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