Menu

Afghanistan. Raid Nato sui bambini, muoiono in undici

“Undici bambini morti (dai 2 mesi ai 7  anni) e sei donne ferite in un raid aereo della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf, sotto controllo Nato) nel distretto di Shigal della provincia orientale afghana di Kunar.” 
A denunciare l’ennesimo massacro è stata ieri la Bbc citando proprie fonti afgane. Con il consueto ritardo la cosiddetta Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (cioè la Nato) ha confermato di aver realizzato un raid aereo ieri nel distretto di Shigal della provincia di Kunar. Il portavoce del governo provinciale Wasifullah Wasifi ha detto che il raid è stato realizzato contro postazioni dei talebani, undici dei quali sono morti. Ma i morti sono tutti bambini e donne, non certo talebani. E ora l’Isaf ha avviato la solita inconcludente e autoassolutoria inchiesta su quanto è accaduto. 

Sul terreno si sarebbe svolta una vera e propria battaglia, al confine con il Pakistan, che si è trasformato in tragedia quando bombe sganciate dai caccia della Nato hanno fatto crollare ieri alcune case di un villaggio del distretto di Shigal, uccidendo almeno undici bambini e due donne.
“Nello scontro – ha detto all’ANSA un portavoce a Kabul – un civile americano é stato ucciso. Nessun elemento dell’Isaf ha partecipato direttamente alla battaglia sul terreno, ma su richiesta della stessa Coalizione internazionale, e non delle forze di sicurezza afghane, é stata fornito un appoggio di fuoco aereo in aree che secondo i nostri resoconti erano lontane da costruzioni. E ciò ha permesso l’uccisione di numerosi insorti”. ”Siamo anche a conoscenza – ha aggiunto – di notizie sul ferimento di numerosi civili nell’incidente e di recenti accuse di vittime civili”.
Da parte loro i talebani hanno ammesso per bocca del loro portavoce Qari Yousuf Ahmadi la perdita nel bombardamento di sei ”combattenti ordinari”, assicurando inoltre che ”numerosi bambini e donne sono morti”.
La strage di Kunar ha causato una rabbiosa reazione della popolazione locale che ha portato in processione i cadaveri dei bambini, fra cui anche quello di un neonato, fino all’ufficio del capo del distretto di Shigal, Mohammad Zahir Safai.

Un’altra strage avvenuta nelle ultime ore dovrebbe essere invece invece da attribuire ai talebani, anche se non è ancora arrivata nessuna rivendicazione. Un ordigno collocato sul ciglio della strada é esploso questa mattina attorno alle 8 al passaggio di un autobus passeggeri nella provincia orientale di Wardak, causando la morte di nove persone e il ferimento di altre 22.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *