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Siria. Ex funzionario USA: “armi chimiche messinscena Israele”

L’uso di armi chimiche contro la popolazione da parte del presidente siriano, Bashar al-Assad, potrebbe essere una “operazione costruita ad arte (‘false flag’) da Israele e dal suo primo ministro, Benjamin Netanyahu, a capo di un regime inetto”. A dirlo è stato il colonnello Lawrence Wilkerson, ex funzionario al dipartimento di Stato durante la presidenza di George W. Bush, in un’intervista a Current Tv, ripresa da Raw Story.

Secondo le fonti d’intelligence di Wilkerson, le prove che la Siria abbia usato armi chimiche sono “veramente deboli” e per questo il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, dovrebbe pensarci due volte prima di intervenire. “Date un’occhiata alla situazione intorno a Israele. C’è una crescente instabilità in Libano, dove gli Hezbollah hanno sempre più potere politico. C’è la Siria coinvolta in una brutale guerra civile. C’è l’Iraq – ha detto – con (il primo ministro) Nouri al-Maliki nelle mani dell’Iran, i sunniti lo hanno capito ed è ricominciata la guerra civile. C’è l’Arabia Saudita che finanzia i sunniti in Iraq. C’è la Giordania, il cui re ha pubblicamente detto che non voleva diventarlo. C’è l’Egitto in una posizione insostenibile – ha aggiunto – che non garantisce più la sicurezza di cui Israele ha bisogno su quel lato”. “Israele è in una situazione molto, molto pericolosa, ora. Il presidente deve essere molto circospetto in quello che fa, ma Netanyahu non ha la più pallida idea di cosa fare. Spero che il presidente Obama gli dia una lettura della realtà geostrategica” ha concluso.

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