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Messico, desaparecidos: la protesta delle madri

La ragazza è stata sequestrata da un commando armato e non si sa che fine abbia fatto: Margarita dice che è stata torturata e uccisa e il suo corpo gettato in una fossa comune che la polizia non ha voluto controllare.
Il dolore della mamma di Yahaira è lo stesso di un gruppo di madri e padri che da ieri a Città del Messico si sono dichiarati in sciopero della fame, dando vita a una veglia di fronte alla sede della Procura generale dello Stato e invocando la restituzione dei loro figli simbolicamente oggi, Festa della mamma. Hanno esposto striscioni con le loro fotografie, denunciando la mancata attenzione delle autorità.
“Abbiamo fatto uno sciopero della fame già a novembre, sospeso dopo sette giorni perché il ministro dell’Interno si era impegnato a risolvere i nostri casi, ma non è andata così” aggiunge Margarita, parlando a nome degli altri genitori di figli ‘desaparecidos’. A dicembre il governo è cambiato, è tornato al potere il ‘dinosauro’ Partido Revolucionario Institucional (Pri) e ha promesso aiuto, ma senza presentare, finora, alcuna iniziativa.
“Ci hanno detto che non ci sono risorse. Ora chiediamo una riunione con il presidente, il ministro dell’Interno, il procuratore generale e il commissario alla sicurezza: che ci dicano loro chi si incaricherà di cercare i nostri figli” dice ancora Margarita, che ha partecipato, fra l’altro, ai Dialoghi per la pace fra il presidente Felipe Calderón (2006-2012) e le organizzazioni dei familiari delle vittime della violenza legata al narcotraffico e alla strategia militare di repressione della criminalità organizzata. Una vera e propria guerra che durante il mandato di Calderón ha causato almeno 70.000 morti e 26.000 ‘desaparecidos’, secondo dati ufficiali.
Con Margarita c’è Irma Vargas: cerca sua figlia Marisol, scomparsa il 26 maggio 2011, quando era andata a trovare il fratello detenuto a Ciudad Juárez, la città messicana tristemente famosa per il devastante fenomeno del ‘femminicidio’, aggravato da una sostanziale impunità. I genitori continuano a cercare anche Luz Angélica Mena Flores, scomparsa il 4 agosto 2008 a Chihuahua. “Abbiamo detto tutto quello che sapevamo alla polizia, ma non hanno fatto nulla”.

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