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Unicef. “Cuba unico paese al mondo ad aver eliminato la denutrizione infantile”

In particolare il rapporto dell’UNICEF, “Progresso per l’infanzia, un bilancio sulla nutrizione”, evidenzia come il 28% dei bambini denutriti si trova in Africa, il17% in Medio Oriente, il 15% in Asia, il 7% in America Latina e il 5% in Europa Centrale (https://www.unicef.it/Allegati/Rapporto%20UNICEF%202013_1.pdf).

Particolare attenzione viene posta al sudamerica ed in particolare a Cuba che, secondo gli studi, è attualmente “l’unico paese del continente ad aver eliminato il problema della denutrizione infantile. Un risultato raggiunto grazie ad un enorme sforzo collettivo del governo e degli abitanti dell’isola caraibica”.

Gli analisti dell’Onu hanno riscontrato l’importanza della “distribuzione di generi alimentari fra tutti coloro che hanno figli a carico, così come ai piani educativi che si concentrano sull’alimentazione infantile attraverso l’allattamento, come punti principali della politica vincente di alimentazione infantile sviluppata da Cuba”.

Inoltre la legge cubana impone che la madre allatti il neonato fino al quarto mese di vita senza eccezioni. Tutti bambini da zero a sette anni, inoltre, ricevono gratuitamente un litro di latte al giorno in tutta l’isola.

A ciò si aggiunge la consegna di altri alimenti, quali composte, succhi e pietanze che, secondo le disponibilità economiche del paese, si distribuiscono in modo egualitario alle piccole classi di età dell’infanzia.

Fino ai 13 anni di età si dà priorità alla distribuzione di prodotti complementari come lo yogurt di soia e in situazioni di calamità naturale si proteggono i piccoli mediante la consegna gratuita di alimenti di prima necessità.

I bambini che frequentano i Circoli Infantili, ovvero gli asili nido o scuole elementari ricevono, inoltre, alimenti con componenti dietetici lattei e proteinici e tutto questo a dispetto delle difficili condizioni economiche presenti.

In più, il consumo sociale include la merenda scolastica che si distribuisce gratuitamente a 100.000 studenti ed operatori dell’istruzione.
In questo elenco sono contemplate le donne incinte, le madri che allattano, gli anziani e i disabili, il supplemento alimentare per piccoli sotto peso e sotto altezza, e la somministrazione di alimenti ai municipi di Pinar del Ro, l’Avana e l’isola della Juventud.

Le province di Holgu’n, Las Tunas, e cinque municipi di Camaguey soffrono attualmente la siccità. Proprio per questo si è aperta la collaborazione con il Programma Alimentare Mondiale (PAM), che contribuisce al miglioramento dello stato nutrizionale della popolazione più vulnerabile nella regione orientale, da cui ne traggono beneficio più di 631.000 persone.
La cooperazione tra PAM e Cuba data dal 1963, quando questa agenzia offrì assistenza immediata alle vittime dell’uragano Flora che ha colpito Cuba lo scorso anno.

Cuba, inoltre, è stata riconosciuta dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Agricoltura e l’Alimentazione (FAO), come uno dei paesi più progrediti del mondo in quanto a tecnologie di sfruttamento ecosostenibile della terra e di produzione alimentare.

L’obiettivo per Cuba è stato raggiunto: nessuno dei 146 milioni di bambini, con meno di 5 anni sotto peso, che oggi vivono nel mondo è cubano.

da LiguriaNotizie

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8 Commenti


  • silvano

    ma siete mai stati in ospedale a cuba, che non sia solo per turisti.


  • oshunina

    Sono cubana e fiera di Cuba ma questo articolo dice delle cazz…te pazzesche: ad esempio da quale fonte avete preso che a Cuba si allatta per legge fino al quarto mese senza eccezioni…. per dire solo una delle stupidaggini che riportate…. Giornalismo da 2 soldi!!!!!


  • Paolo Luppi

    L’UNICEF è fonte attendobilissima e amici medici italiami mi hanno opnfermato pienamente l’informazione.I COMUNISTI, DUNQUE, FANNO MANGIARE I BAMBINI….E NON LI MANGIANO…


  • Nicola

    Unico paese al mondo, come da titolo, o unico paese del continente, come da articolo?


  • Nicola

    Non riesco a trovare la fonte unicef, potete linkarla per favore?


  • Oscar Mancini

    Caro Nicola, basta cliccare sul link e avere la pazienza di leggere il corposo rapporto. Cuba, nonostante l’embargo, con un PIL procapite 12 volte inferiore a quello della Danimarca riesce a fare molto meglio degli Stati Uniti per l’infanzia e non solo.


  • Simona

    Ma perchè mai dovete titolare “del mondo” – che si comprende bene essere una panzana – quando il rapporto parla dell’ America Latina.
    Ovviamente che Cuba sia avanti a Paesi con sacchi di povertà endemica come Brasile, Argentina, Cile etc. non stupisce.
    Quel che stupisce è che segua una narrazione tanto edulcorata e fantasiosa della realtà cubana: e la realtà è che a Cuba, con la libreta di Stato, non si muore di fame, ma certo si sopravvive male, parecchio male: si possono trovare tutte le giustificazioni del mondo (embargo, etc.) e sono vere, ma non è un motivo, da parte di un giornalista, di raccontarsela come gli pare.
    A Cuba il turismo ha ricreato quelle differenze di classe che la rivoluzione aveva livellato: chi vive nelle località toccate dal turismo e può affittare, guadagna in un giorno quanto un ricercatore di Stato con PhD guadagna in un mese: ridistribuzione attraverso le tasse? Poca, e decisamente insufficiente.
    Tra posti come Trinidad e anonimi villaggi a pochi km c’è un divario di vita che solo se lo vedi o te lo fai raccontare puoi percepire.
    Istruzione gratuita e per tutt: vero, ma siccome là come qua l’istruzione non paga (ho già detto quanto guadagna un dottorando o un ingegnere?) il tasso di abbandono è alto: bambini per strada la mattina se ne vedono parecchi.
    Alimenti di base per bambini? Certo, con file lunghissime per prenderli.
    Mentre quando sei adulto si suppone che tu debba vivere con qualche kg di farina e un saccoccio di fagioli al mese: chiaro, non muori, ma certo non campi.
    Tutti a Cuba si ingegnano con un lavoretto in nero, che consiste tipicamente nel farsi sganciare soldi da un turista, perchè altrimenti non ce la potrebbero fare.
    Del resto, scusate: se Cuba segue essendo quella perla di paradiso che pare da certi articoli che direi scritti ‘a sentimento’ più che con cognizione di causa, come mai – domanda delle domande – han dovuto serrare le frontiere per impedire di andarsene?
    Come mai da un posto del genere la gente scappa anche con gommoni improvvisati, con matrimoni rimediati, con borse di studio, con ogni genere di pretesto?
    I cubani sono sempre – e giustamente – molto orgogliosi di quanto realizzato, a paragone del resto del Continente, a paragone del colosso americano a un passo: ma la giovewntu cubana è stanca, e si percepisce non appena si arriva.
    Senz a contare che manca ancora di molte libertà: tv di Stato, informazione di Stato,pochi giornali e sempre con la stessa impostazione naiv: a Cuba tutto bene mentre nel resto del mondo il capitalismo porta fame e depressione, Occidente infelice, corrotto, misero e sporco, regno del malcostume e della decadenza, mentre i Paesi sodali a Cuba sono tutti armoniosi, in pace, pronti alla cooperazione e alla solidarietà, alla pace tra popoli. Temini da quinta elementare, che i cubani ormai neppure leggono più, tanto seguono uguali da mezzo secolo in qua.
    Qui ugualmente, dove pure si potrebbe e dovrebbe fare informazione più roganica, pare si continui a preferire il sogno.
    Il sogno e il paternalismo, perchè si ritiene che ai lettori non vadano racontate le cose come stanno, lasciando poi al loro discernimento, ma rivedute e corrette perchè siano aiutati e indirizzati nel prendere posizione. Un popolo bambino, non da istruire, ma da formare. E vabbè.


  • Moreno

    Se CUBA è 1 stato con tanti tanti tanti problemi come vogliono farci credere i paesi ultra LIBERISTI, xke non ne parlano mai? Non sarà il contrario di quello che vogliono farci credere? Ci fanno capire che CUBA fa PAURA al MONDO “CIVILE” xké è 1 Paese COMUNISTA. E se fossero soltanto gli U.S.A. ad avere paura di CUBA ma non da 1 ottica militare bensì x tutto il resto?

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