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Lo psichiatra di Alba Dorata

Secondo i dati della Polizia, negli ultimi 4 anni, in mezzo alla crisi economica, sono aumentate del 51% le licenze di porto d’armi (1.908 nel 2012 da 1.260 nel 2008).

Danno certificati che attestano la presenza dei requisiti fisici e psichici, emettono licenze di porto d’armi, assolvono in Tribunale e dopo “denunciano” gli atti di violenza, esprimendo la loro preoccupazione per la crescita degli attacchi a sfondo razziale.

Mercoledì 23 Maggio 2012. Uno psichiatra della 4a Clinica dell’Ospedale Psichiatrico di Dafni, un ex membro di Nea Dimokratia e poi candidato con Alba Dorata alle elezioni comunali del 2010 emette durante il suo turno due certificati di salute mentale a due persone che già soltanto di vista ricordano l’organizzazione politica nazista, come hanno riferito alcuni medici, testimoni oculari. Il consiglio amministrativo dell’Ospedale lo chiama a dare spiegazioni in seguito ad un rapporto presentato dal direttore della 9a Clinica Psichiatrica, Th. Megalooikonomou, ma il suddetto medico, da oltre un anno, evita di rispondere, usando come scusa la malattia.

L’assemblea generale dei medici dell’Ospedale Psichiatrico dell’Attica aveva denunciato in tempo lo psichiatra, l’8 febbraio 2012, per le posizioni apertamente pro-dittatoriali che esprimeva in una trasmissione del canale televisivo Kontra. “Tali posizioni non solo non rispecchiano quelle dei medici e del personale dell’Ospedale Psichiatrico dell’Attica, ma costituiscono anche un’evidente offesa alla tradizione delle lotte nate nell’ambito dell’ospedale e, in generale, della società con rivendicazioni democratiche e per la libertà dei pazienti e dei lavoratori, contro ogni istituto autoritario e ogni violazione delle conquiste democratiche del popolo”. L’amministrazione dell’ospedale non ha reagito immediatamente.

Non è questo, però, il primo caso in cui è stato coinvolto il medico.

Nel Dicembre 2011, la candidata di Alba Dorata alle elezioni parlamentari e nota “indignata” residente di Agios Panteleimonas, Themis Skordeli, viene accusata di tentato omicidio di un migrante Afghano. Skordeli presenta un certificato medico che indica che soffre di “depressione e tendenze autodistruttive”, il processo viene rinviato per la terza volta. Lo psichiatra che firma il certificato medico è lo stesso psichiatra dell’Ospedale di Dafni. Nonostante le tendenze autodistruttive, lei stessa si candida alle elezioni. Il caso Skordeli. Finora. non è mai stato processato (è stato posticipato per 7 volte).

Aumento delle licenze di porto d’armi

“È ovvio che questa persona portava una pistola nella parte posteriore del suo pantalone. Gli tenevano le mani davanti e lui cercava di prenderla”. Un deputato di Alba Dorata, facendo uso dell’immunità parlamentare, oltrepassa la polizia e cerca di dare un pugno al sindaco di Atene. Il testimone oculare vede con terrore l’arma del deputato di Alba Dorata, Giorgios Germenis. Non è una scena di uno stato del Sud degli USA, ma del centro di Atene, e risale a poco prima della Pasqua del 2013.

Secondo i dati forniti dalla Polizia, negli ultimi 4 anni, in mezzo alla crisi economica, c’è stato un aumento pari al 51% delle licenze di porto d’armi (1.908 nel 2012, 1.260 nel 2008).

La cosa oltraggiosa è che per ottenere una licenza di porto d’armi basta un certificato che dimostri i requisiti psichici, che può essere emesso da un qualsiasi psichiatra, neurologo, ma anche patologo! La polizia, responsabile dell’emissione delle licenze di porto d’armi, nonostante abbia a sua disposizione degli psichiatri, esamina semplicemente i motivi per i quali qualcuno presenta la domanda e non la condizione psichica del richiedente.

Certificati per scherzo!

“Non potete immaginare con quanta facilità gli psichiatri rilasciano, quasi quotidianamente, certificati che affermano la salute psichica di alcuni individui. Molti di questi certificati servono per ottenere la licenza di porto d’armi” spiega al giornale “Ef.Syn” lo psichiatra di Dafni, Th. Megalooikonomou, che propone di rendere più severa la procedura, se non proprio di abolirla. “Può lo psichiatra, senza farsi troppi problemi, essere semplicemente un ‘velocizzatore’, ‘neutro’ ma allo stesso tempo garante (di fronte alla legge e alla società) dell’uso ‘giusto’ e ‘tranquillo’ di qualsiasi arma? Può farlo per chiunque si trovi a esaminare una volta nell’ambulatorio dell’ospedale, distribuendo, cioè, certificati a chiunque glielo chieda, senza essere sottoposto ad alcun controllo?”.

La Società Ellenica di Psichiatria, assolutamente contraria a qualsiasi uso di armi, spiega in un suo annuncio che: “La psichiatria e gli psichiatri non hanno conoscenze, né mezzi per poter affermare con certezza se una persona può portare un’arma o un altro strumento letale e ancor di più di affermare che questa persona, in qualsiasi caso e sotto qualsiasi circostanza, può reagire secondo quanto è prescritto dalla legge e dalle credenze prevalenti di diritto e di moralità”.

Lo psichiatra può affermare che una persona “non deve portare un’arma”, ma non può affermare che questa specifica persona “possa portare un’arma”. È chiaro, spiegano gli psichiatri, che nell’ambito dell’esame psichiatrico, indipendentemente da quanto fondato esso sia e da quante prove vengano usate, è estremamente difficile asserire la possibilità e la capacità di una reazione tranquilla di una persona, nel momento in cui viene implicato l’uso dell’arma.

L’emissione di certificati per il rilascio di licenze di porto d’armi, in un periodo in cui l’aumento della violenza sociale, non solo del cosiddetto crimine comune, ma soprattutto di quella dovuta all’odio sociale e alle violenze assassine, razziste, non può non esser preso in considerazione da parte dello Stato, ma anche dagli organi competenti delle cliniche psichiatriche. La prossima volta, forse, non ci sarà solo un livido su una ragazza di 12 anni…

Fonte: efsyn

Traduzione di Atene Calling: http://atenecalling.org/lo-psichiatra-di-alba-dorata/

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