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Paraguay: contro la guerriglia il governo chiama il Mossad

Gli esperti inviati dal Mossad (i servizi segreti israeliani) sono già arrivati nel paese latinoamericano ed hanno cominciato un primo giro nei dipartimenti di San Pedro, Concepción e Amambar, con l’obiettivo di realizzare una prima ricognizione su una delle regioni considerate più conflittuali e dove da anni agisce con una certa libertà la guerriglia dell’Ejército del Pueblo Paraguayo (EPP, Esercito del Popolo del Paraguay).
Inoltre il presidente, Horacio Cartes, ha deciso di affidare la sua sicurezza personale a cinque agenti israeliani, senza contare quelli incaricati di vigilare sulle due figlie, sulla moglie e su altri familiari. Anche se ufficialmente la sicurezza del presidente è affidata ai membri del Regimiento Escolta Presidencial, speciale corpo delle forze di sicurezza del paese di cui però Cartes non deve fidarsi più di tanto.
I consiglieri dei servizi di Tel Aviv intanto continuano la loro mappatura nella zona di frontiera con Brasile e presto consegneranno al presidente il loro primo rapporto, di natura confidenziale. Le relazioni tra il governo di destra del Paraguay non sono mai state così buone, vanta la stessa stampa filogovernativa, mettendo in evidenza l’incontro di pochi giorni fa tra Cartes e l’ambasciatrice di Tel Aviv in Argentina, Dorit Shavit. In attesa che la sede diplomatica sionista in Paraguay venga riaperta, la Shavit ha chiesto e ottenuto, in cambio del sostegno contro la guerriglia di sinistra, programmi di collaborazione in diversi campi: salute, ricerca scientifica, istruzione, sicurezza, approvvigionamento idrico. Israele ha così rafforzato le relazioni con il paese latinoamericano, uno dei pochi ancora nell’orbita di Washington, nel tentativo di controbilanciare le decisioni di molti altri paesi – Venezuela, Bolivia, Ecuador – di raffreddare o sospendere la cooperazione con Tel Aviv in diversi settori, soprattutto a partire dall’aggressione militare contro Gaza denominata ‘Piombo Fuso’. Il rafforzamento delle relazioni tra i due paesi permetterà anche di aumentare il flusso commerciale tra i due partner, e di tentare di penetrare maggiormente nei paesi limitrofi tramite l’intermediazione di enti o imprese di Asunciòn. La Shavit, in un incontro con il presidente del parlamento, non ha mancato di avvertire le istituzioni paraguayane del crescente espandersi degli interessi politici, militari ed economici dell’Iran in paesi come il Venezuela, la Bolivia e l’Argentina, affermando che si tratta di una tattica per provocare gli Stati Uniti e che non porterà a nessun risultato positivo per i rispettivi paesi. 

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