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Spagna: contestati la regina Sofia e il genero del Re

La regina di Spagna, Sofia é stata fischiata ieri nel corso dell’inaugurazione di un hotel di lusso nelle Asturie da un centinaio di minatori e cittadini che protestavano contro la chiusura delle miniere da parte del governo Rajoy.
Il 30 maggio a Barcellona ad essere fischiato fu il discusso erede al trono, il principe Felipe, mentre entrava a teatro con la moglie. La regina era accompagnata dal ministro dell’industria e turismo, José Manuel Soria, ed é riuscita a entrare nel Monastero di Corias a Cangas del Narcea (un convento benedettino del 1032) grazie alla protezione della polizia presente in forze.
Gli agenti della polizia nazionale hanno dovuto faticare non poco per tenere a distanza i dimostranti che urlavano slogan a favore del mantenimento delle miniere di carbone e che cercavano di entrare nell’edificio dell’Hotel.
I contestatori hanno denunciato che come “un insulto inaugurare un luogo di divertimento proprio dove si decide di chiudere la maggiore fonte di reddito per la popolazione locale”.
La catena di Hotel ‘Paradores de Espana’ ha una centinaio di strutture di lusso in tutta la Spagna, castelli, monasteri, dimore storiche ristrutturare e trasformate in alberghi. All’inizio dell’anno ha firmato – dopo una serie di scioperi – un piano di ristrutturazione che prevede tagli di personale e la chiusura di una ventina di strutture e il funzionamento per altre – come quello inaugurato da Sofia – solo nei mesi estivi o invernali, a seconda delle località. 
Fischi e insulti hanno accolto invece oggi, all’uscita dal Palazzo di Giustizia di Barcellona, Inaki Urdangarin, il genero del Re, Juan Carlos di Borbone, imputato nel ‘caso Noos’, l’inchiesta sull’appropriazione indebita di fondi pubblici attraverso un istituto teoricamente destinato alla promozione dello sport senza fini di lucro. Il marito della secondogenita del re, l’infanta Cristina, é stato interrogato a porte chiuse, nell’ambito del processo aperto sulla base della sua querela presentata nei confronti dell’ex socio alla Fondazione Noos, Diego Torres, per violazione del ‘diritto all’onore’ e della privacy, per impedire la pubblicazione della corrispondenza via mail che l’ex campione di pallamano considera privata e che provano la sua colpevolezza. Le mail finora citate dai media coinvolgono l’ex campione di pallamano nell’inchiesta in cui e’ imputato, fra l’altro, di frode fiscale e appropriazione indebita. Il marito della principessa Cristina, ex campione di pallamano, é stato ascoltato dal magistrato in veste di teste, nella stessa mattinata in cui il giudice ha citato Diego Torres. Dopo un’ora e mezza d’interrogatorio a porte chiuse, Urdangarin ha lasciato il Tribunale, fra le proteste di una piccola folla di cittadini, fra le urla di ‘ladrone’ e ‘vergogna’.

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