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L’agente Cia di Abu Omar chiede la grazia a Napolitano

Un vero affollamento di richieste di grazia, sulla scrivania di Giorgio Napolitano. E una più fetente dell’altra, in una ideale classifica impossibile da stilare.

Anche Bob Lady, l’ex agente Cia condannato per il sequestro dell’imam Abu Omar, ha scritto al presidente Napolitano per chiedere la grazia. Lo fa da agente consapevole dei rapporti di servilismo che legano l’Italia nei confronti degli Stati Uniti. Lady ricorda infatti che “milioni di dollari” erano garantiti dagli Usa all’Italia per contrastare al Qaeda: cooperazione che ha permesso di “fermare molti piani terroristici”. L’attività, sottolinea l’ex agente Cia, era “agli ordini dei funzionari Usa” ma “in collaborazione con alti membri del governo italiano”.

Insomma: vi abbiamo anche pagato per fare quello che eravamo d’accordo bisognasse fare (extraordinary rendtion, torture, sequestri di persona e uccisioni). Quindi ora non fate gli stronzi e levateci di dosso questa condanna che alcuni magistrati all’oscuro dei nostri accordi hanno ritenuto di doverci comminare, come se fossimo davvero in una democrazia dove la legge è uguale per tutti. Sappiamo benissimo che non è così, vero George?

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