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Madrid: nettezza urbana all’ottavo giorno di sciopero, 16 arresti

Nella capitale spagnola continua il braccio di ferro tra i lavoratori della nettezza urbana e del servizio giardini e le quattro imprese che gestiscono i servizi di pulizia e che vogliono licenziare un consistente numero di dipendenti e tagliare salari e condizioni di lavoro.

Lo sciopero è arrivato ormai all’ottavo giorno consecutivo e mentre le strade di Madrid sono inondate dalla spazzatura non raccolta il conteggio degli arresti e dei denunciati cresce di giorno in giorno. La Polizia Nazionale ha arrestato finora 16 persone, ne ha identificate addirittura 211 e ne ha denunciate altre 27. La maggior parte degli arrestati e dei denunciati – accusati di danneggiamento, resistenza, manifestazione non autorizzata – sono stati fermati dalla polizia durante i blocchi stradali, i picchetti e i cortei improvvisati che hanno attraversati vari quartieri della capitale spagnola.
Secondo le autorità nel corso delle manifestazioni e dei blocchi realizzati dai dipendenti del servizio di nettezza urbana sarebbero stati danneggiati 110 cassonetti e anche sei veicoli per la raccolta dei rifiuti.
Nonostante la lunghezza della protesta, l’adesione dei 6000 lavoratori allo sciopero tocca ogni giorno quote altissime, superiori al 90%, mentre nei primi giorni ha sfiorato il 100%. D’altronde la posta in gioco è alta: le quattro ditte hanno annunciato il licenziamento di 1144 dipendenti sui 6000 totali, e la diminuzione dei salari – già tagliati di un 20% nei mesi scorsi – anche fino all’insostenibile quota di 600 euro al mese.
Due giorni fa, di fronte al successo della mobilitazione dei lavoratori, alcune ditte hanno dichiarato la propria disponibilità a dimezzare gli ‘esuberi’ ma i sindacati, dopo partecipate e infuocate assemblee, hanno respinto il compromesso e deciso la continuazione dello sciopero ad oltranza.
La condizione posta dai lavoratori per la fine del blocco è che le quattro imprese concessionarie dei servizi di pulizia e manutenzione del verde pubblico annullino tutti i licenziamenti e garantiscano gli attuali livelli occupazionali almeno per gli 8 anni di durata del contratto. Ma le imprese in questione chiedono che il Comune di Madrid aumenti gli stanziamenti dedicati al servizio di nettezza urbana, cosa che la giunta di destra della capitale non vuole fare in nome delle politiche di austerity che hanno già portato alla chiusura di scuole e ospedali e ad un taglio netto di tutti i servizi pubblici.
I sindacati chiedono al Comune di Madrid, governato dall’esponente della destra e ultrà neoliberista Anna Botella, di intervenire: togliendo la concessione alle ditte attuali in maniera da sostituirle con altre in grado di garantire salari e livelli occupazionali; oppure di aumentare i fondi a disposizione del servizio di nettezza urbana. O, meglio ancora, riportare la pulizia delle strade e dei giardini sotto il controllo diretto del comune, una soluzione che non sarebbe poi così dispendiosa vista che i mezzi e le macchine utilizzate dalle imprese private attualmente concessionarie sono di proprietà della città di Madrid. 
Nel fine settimana assieme ai lavoratori della nettezza urbana sono scesi in piazza a Madrid migliaia di dipendenti di altre ditte interessate dai tagli del comune e attivisti dei movimenti sociali che da anni si oppongono alle cosiddette politiche di austerity contro sanità, trasporti e istruzione.

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