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Venezuela: retata contro la ‘borghesia parassita’, 100 arresti

Con 99 voti a favore e 60 contrari giovedì scorso l’Assemblea Nazionale di Caracas ha approvato in prima lettura la legge che concede poteri speciali al presidente Nicolás Maduro per approfondire la lotta contro la corruzione e mettere mano all’economia in tempi brevi per porre fine ad una serie di crisi che stanno investendo il Venezuela negli ultimi mesi.

I leader dei partiti bolivariani hanno esplicitamente accusato alcuni settori della borghesia di aver intrapreso una vera e propria guerra economica con l’obiettivo di indebolire e destabilizzare il paese e di far crollare le condizioni di vita delle classi popolari, innalzando artificialmente i prezzi dei prodotti e facendo così aumentare l’inflazione.

Il presidente Maduro si è avvalso immediatamente dei suoi nuovi poteri e del sostegno della maggioranza parlamentare per ordinare una vera e propria retata contro alcuni settori della media borghesia, che ha portato all’arresto di un centinaio di commercianti, piccoli imprenditori e manager, accusati di frodare il fisco e gonfiare artificiosamente i prezzi di alcuni prodotti. Secondo le notizie riportate dalla stampa in pochi giorni una squadra di ispettori governativi, accompagnati dai militari, hanno setacciato circa 1400 tra negozi, sedi di società e impianti produttivi, controllato documenti e libri contabili, e ordinato il commissariamento di due aziende. In manette sono finiti anche alcuni saccheggiatori, che nei giorni scorsi avevano assaltato alcuni negozi nella capitale impossessandosi soprattutto di elettrodomestici.

“Questi capitalisti parassiti sono dei barbari!” ha tuonato Maduro rivendicando le azioni intraprese contro quella che è stata definita la ‘borghesia parassita’.

Ad esempio l’Istituto per la Difesa dell’Accesso delle Persone a Beni e Servizi (INDEPABIS) ha scoperto giovedì scorso che a Maracaibo un gruppo di commercianti nascondeva 14 mila elettrodomestici, con l’intensione di venderli al mercato nero a prezzi gonfiati approfittando delle feste natalizie e di fine anno. 

Il caso più emblematico è stato quello di Hakim Raffai, un commerciante arabo proprietario di un negozio di elettrodomestici a El Tigre, nello stato di Anzoategui (nordest del paese), a cui la Guardia Nazionale ha sequestrato lo stabilimento prima di arrestarlo, accusandolo di speculare sui prezzi dei prodotti, aumentandoli abusivamente di oltre il 200%.

 

Il successore di Hugo Chavez ha lanciato anche un duro monito alla “Goodyear”, multinazionale statunitense produttrice di pneumatici: «Deve abbassare i prezzi dei suoi prodotti ancora di più», ha avvertito il leader socialista. «Il 15 per cento non é sufficiente, e gli ispettori debbono andare a controllare senza perdere tempo». Nei giorni scorsi la Guardia Nazionale aveva occupato cinque megastore della catena di elettronica Daka, imponendo al colosso di abbassare i prezzi.

Secondo Maduro alcuni gruppi dell’estrema destra starebbero pianificando nuovi sabotaggi contro le centrali elettriche per causare un enorme black out. In alcune regioni del paese la Polizia sta indagando su alcuni settori politici espressione dell’oligarchia che avrebbero diffuso false voci sulla penuria di alcuni prodotti e generi alimentari incitando la gente ad assaltare i negozi.

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