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Siria: Amnesty accusa jihadisti di torture ed esecuzioni

Amnesty International ha denunciato oggi il ricorso a tortura, frustate e uccisioni sommarie nelle prigioni segrete gestite dallo Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isis), il gruppo islamista composto per lo più da miliziani stranieri e che controlla ampie zone della Siria settentrionale. L’Isis, che afferma di applicare rigidamente la sharia (legge islamica) nelle zone che controlla, sopprime violentemente i diritti della popolazione locale, ha aggiunto l’ong internazionale in un comunicato.

In un documento di 18 pagine, intitolato “Stato di paura: abusi commessi dall’Isis nei centri di detenzione della Siria settentrionale”, Amnesty ha descritto sette centri di detenzione diretti dall’Isis nel governatorato di al-Raqqa e ad Aleppo. “Tra le persone sequestrate dall’Isis ci sono anche bambini di otto anni, detenuti in condizioni crudeli e disumane insieme agli adulti”, ha dichiarato Philip Luther, direttore del Programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty.

Dalle testimonianze di ex detenuti è emerso un campionario scioccante di abusi: frustate con cavi elettrici e cinghie dei generatori, scariche elettriche e la tortura dello “scorpione” in cui il detenuto viene immobilizzato in una posizione estremamente dolorosa, con entrambi i polsi legati dietro una spalla.

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