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Cinque deputati curdi in carcere, quattro colleghi in sciopero della fame

Quattro deputati curdi aderenti al neonato Partito Democratico dei Popoli (HDP) ha iniziato uno sciopero della fame in Parlamento, in segno di protesta contro la decisione del tribunale di Diyarbakir che ha negato il rilascio di cinque parlamentari appartenenti ad un’altra forza politica curda, il BDP, in carcere perché accusati di terrorismo. 

I parlamentari del Partito della Pace e Della democrazia avevano richiesto il rilascio in seguito alla decisione di un altro tribunale di scarcerare un altro deputato, ma in questo caso eletto nelle liste del CHP (Partito repubblicano del popolo, turco), Mustafa Balbay.

Ertuğrul Kürkçü, co-presidente dell’HDP e parlamentare, ha dichiarato lo scorso 18 dicembre alla vigilia dell’inizio della protesta: “Inizieremo questo pomeriggio. Non è chiaro quanto durerà. Quando la situazione diventerà più favorevole, allora avremo un’altra prospettiva. La decisione che è stata presa è una chiara dimostrazione che esistono due regimi legali separati in Turchia. Riteniamo che ciò rappresenti una forma di sfruttamento punitivo contro il Kurdistan. E’ un colpo contro il processo di pace”. Ha poi aggiunto Kürkçü una volta intrapresa la radicale forma di protesta insieme ai colleghi Sebahat Tuncel, Sirri Sureyya Onder e Levent Tuzel: “Esistono una legge per i curdi e i deputati curdi e un’altra per i turchi e i parlamentari turchi”.

Il Parlamentare e fondatore dell’Hdp, Sırrı Süreyya Önder, parlando con i giornalisti, aveva confermato la sua adesione allo sciopero della fame, annunciando che “quattro parlamentari dell’HDP inizieranno uno sciopero della fame a oltranza nel Parlamento turco per protestare contro il trattamento discriminatorio riservato ai parlamentari detenuti”. Önder ha condannato le decisioni del tribunale di Diyarbakir, dichiarando: “Oltre a strappare i diritti di rappresentanza dei parlamentari scelti dai loro elettori e a disprezzare l’ordine legale, questa decisione è l’espressione di una politica razzista sotto la copertura della legge. Il governo dell’AKP non può sottrarsi alla responsabilità di questa decisione, nascondendosi dietro alla ‘indipendenza della magistratura’, sia nel caso che difenda tale decisione o che muova un nuovo passo in linea con le necessità del processo di pace”.

 

I leader del Bdp Gulser Yildirim, Selma Irmak, Ibrahim Ayhan, Faysal Sariyildiz e Kemal Aktas sono stati arrestati nel 2009 e nel 2010 con l’accusa di avere legami con la guerriglia curda del Pkk (Partito dei Lavoratori del Kurdistan) e nel giugno del 2011 sono stati eletti in Parlamento, ma sono tuttora detenuti in attesa di giudizio. Ad alimentare le speranze per il loro rilascio è stata la liberazione del numero due del Partito repubblicano del popolo (Chp), Mustafa Balbay, scarcerato il 9 dicembre dopo che la Corte Costituzionale ha stabilito che la sua detenzione in attesa di giudizio violava i suoi diritti. Il presidente del Parlamento turco, Cemil Cicek, ha pesantemente criticato l’iniziativa dei deputati in sciopero della fame. “Il Parlamento – ha detto – è un luogo di dialogo, non un posto in cui manifestare”.

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