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Se un Parlamento è composto soltanto da milionari…

Ci sono dati che valgono più di un testo di teoria politica. Quando si dice – o si diceva – che “lo stato è dei padroni”, dagli scranni del bon ton politico si suole scuotere la testa come davanti a uno studente ripetente: “mio dio, quanta ideologia!”.

Poi si fanno due conti, si cambiano le parole, e la realtà riluce in tutta la sua spietatezza. La notizia è questa: per la prima volta nella storia, la maggior parte dei parlamentari Usa é fatta di milionari.

Lo “rivela” il think thank di Washington ‘Center for Responsive Politics’ (Crp), secondo il quale almeno 268 dei 534 membri del Congresso nel 2012 vantavano un patrimonio netto di oltre un milione di dollari. Il Paperone numero 1 è il deputato repubblicano della California Darrell Issa. Ma in generale, ci sono più nababbi tra i senatori, con una fortuna media di 2,7 milioni di dollari a testa.

Bene. Quando costoro devono elaborare o votare una legge, quali interessi avranno in testa al momento di prendere le proprie decisioni?

E’ ovvio che, per esempio, un Parlamento composto di poveracci pagati poco sarebbe esposto più di altri alle sirene della corruzione. Per questo, dappertutto – in regime di democrazia parlamentare, ovvio -, si concede uno stipendio “buono” ai deputati (in Italia, visto che se lo attribuiscono da soli, hanno veramente esagerato!) e in qualche misura si concedono fondi (o “detrazioni fiscali” per chi dona soldi a un partito) destinati a “finanziare l’attività politica”. Altrimenti, come negli Stati Uniti, questa sarebbe appannaggio soltanto dei milionari.

I quali potrebbero così gestire tranquillamente i propri interessi, scrivendosi e facendosi leggi “ad categoriam”, anche senza percepire uno stipendio favoloso per questo (ma visto che stanno lì, si concedono anche quello…).

Come dite? I milionari gestiscono comunque lo Stato, dappertutto, qualunque sia l’architettura istituzionale locale? Cavolo, non ci avevamo mai pensato… 🙂

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