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Ucraina. Una testimonianza dopo il “colpo di stato”

Riprendiamo questa testa intensa comunicazione da Kiev, pubblicata in Svizzera, non in un “trinariciuto regime filo-putiniano”, che restituisce il senso di una drammatica e rapida evoluzione di una guerra civile combattuta – come ci sta capitando da alcuni giorni a questa parte – “conto terzi” e per interessi niente affatto innocenti. E che sembra ormai preludere a una “balcanizzzione” completa, con tanto di divisione del paese il (almeno) due parti.

da http://www.ticinolive.ch

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In Ucraina, dopo il colpo di stato di ieri, gli avvenimenti evolvono in rapida successione. È giunta in Redazione durante la notte una testimonianza intensa e drammatica, che pubblichiamo “al naturale”, esattamente come l’abbiamo ricevuta. Per ragioni evidenti non possiamo rivelare il nome della nostra corrispondente.

La situazione precipita talmente velocemente che devo occuparmi subito dei miei parenti e cominciare organizzare la loro fuga (proprio così). Almeno della mia mamma. Poi vediamo come procedere.

La situazione cambia continuamente, nel senso che il nuovo potere sta occupando con una velocità inimmaginabile diversi edifici pubblici. Stanotte hanno preso sotto controllo Pecherskaja Lavra (luogo di culto religioso e di pellegrinaggio che appartiene al Patriarcato di Mosca). C’è stato un po’ di panico tra la gente, ma sembra che per il momento tutto sia calmo.

Alcuni deputati votano, mentre i loro figli sono stati presi come ostaggi dal “nuovo governo di Majdan”. Altri deputati sono stati picchiati e messi nelle cantine… mentre i loro voti continuano a essere conteggiati durante le votazioni(?). Altri sono in ospedale dopo essere stati picchiati, ma la votazione continua e loro risultano presenti in aula.

In alcune città durante le “conquiste” degli edifici pubblici ci sono state sparatorie con vittime tra la gente civile (una donna è morta, altri 4 in ospedale in condizioni gravi). La gente si sente indifesa, siccome la polizia ora è paralizzata. L’ordine che è stato dato a tutti i manifestanti “pacifici” di consegnare le armi ovviamente non è stato eseguito e la gente rimane armata.

In Crimea stanotte c’è stata una sparatoria ad uno dei valichi di frontiera (passo Ciongarskij), non so ancora com’è andata a finire. Oggi nella capitale della Crimea ci sarà una manifestazione di tartari crimeani dedicata a un loro eroe nazionale (manifestazione pacifica che era stata pianificata tempo fa). Grande è la preccupazione  che possano verificarsi provocazioni e scontri. Vedremo. Da questo dipenderà l’evoluzione della situazione in Crimea. Per il momento sulla penisola si mantiene la calma.

La gente inizia ad auto-organizzarsi per difendersi dal vandalismo e dal nazi-banditismo. Insomma, la situazione è molto preoccupante con una escalation spaventosa. Vogliono fare tutto e immediatamente. Le decisioni statali vengono prese in uno stato di terrore e di caos (democraticamente parlando), spesso sulla base delle decisioni del Majdan (della piazza). Nemmeno i leader dell’opposizione hanno un controllo vero sulle masse.

Le numerose dichiarazioni (scritte e orali) che vengono diffuse in questi giorni contengono aperti appelli alla violenza contro russi ed ebrei e hanno un carattere neonazista/neofascista tipico degli anni della seconda guerra mondiale. Minacce fisiche vengono profferite contro coloro che non hanno manifestato sul Majdan.

Tanta gente non ha ancora capito dove si andrà a finire con questa situazione, altri sono già scappati. Le forze di polizia che hanno partecipato agli scontri sul Majdan hanno chiesto asilo per i loro famiglie in Russia e Bielorussia, siccome sono stati minacciati apertamente, anche dalle tribune del Majdan. La polizia e i manifestanti in piazza hanno sparato contemporaneamente e ci sono stati dei provocatori.

Sono molto preoccupata per i miei cari (sono tutti a Kiev). Sono russi e una minaccia reale pende sulle loro vite.

I social network sono pieni di messaggi sulla situazione attuale. Ho letto un messaggio di una persona che ha fatto praticamente un riassunto/analisi della situazione fin dall’inizio. Volevo tradurlo (spero che sia legittimo, visto che è stato pubblicato apertamente). Un’altro articolo me l’ha mandato ieri sera (dopo la nostra comunicazione via e-mail) un mio ex-compagno dell’Università di Crimea, un politologo. Tratta della situazione in Crimea.

Ti devo subito dire che per ragioni di sicurezza non vorrei esporre il mio nome. Ho consigliato anche ai miei parenti di Kiev di essere molto prudenti nel maneggiare Facebook e di togliere le loro foto e dati personali. Mi auguro con tutto il cuore che la situazione non diventi così drammatica, ma sinceramente ho poche speranze, poiché conosco la storia del movimento ultra nazionalista, che sta prenendo nelle sue mani il potere.

PS. Vorrei aggiungere che l’impressione che dà alla gente il modo in cui opera il “nuovo governo” è semplicemente quella di una sostituzione al potere di una banda di corruttori all’altra. Hanno anche preso la decisione di chiudere tutti i canali radio televisivi che non trasmettono informazione secondo gli interessi del “nuovo governo”. Ovviamente si tratta dei canali russi.

Esclusiva di Ticinolive, riproduzione esclusiva citando la fonte.

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1 Commento


  • giovanni

    purtroppo i nazisti ucraini non si fermano a Kiev, vogliono nazificare tutto il paese, compreso il terzo abbondante a maggioranza russa, e quindi fare una carneficina etnica.
    Già ieri la feccia nazista era a Sebastopoli.
    SE Putin non capisce che gli USA vogliono morti tutti irussi, è bene che si svegli, e in fretta.

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