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I fascisti ucraini chiedono aiuto agli estremisti islamici

A soffiare sul fuoco dello scontro militare diretto con Mosca, a Kiev, ci sono i ministri del partito fascista Svoboda – ben cinque – e i gruppi paramilitari di estrema destra riuniti nella coalizione ‘Pravyi Sektor’ (Settore Destro), che di fatto controllano da gennaio la mobilitazione di piazza Majdan e che ora hanno lanciato un appello alla mobilitazione generale per contrastare le mosse di Mosca. Le due realtà – ormai alleate dopo i contrasti dei mesi scorsi – in un comunicato chiedono al presidente ad interim ucraino, Olexander Turchinov, di considerare il Paese “in stato di guerra” e di “proclamare la mobilitazione generale”. Da parte sua Pravyi Sektor ha chiesto ai suoi miliziani di “mobilitarsi ed armarsi in fretta”. Secondo il settimanale tedesco Der Spiegel i capi del ‘Settore Destro’ avrebbero già stretto alleanze con i gruppi più radicali della minoranza tatara in Crimea per compiere attentati contro obiettivi russi nella Repubblica Autonoma e scatenare così la guerra. Nei mesi scorsi, durante le manifestazioni in Piazza Maidan, più volte erano apparse le bandiere dei movimenti estremisti islamici attivi tra le popolazioni tatare della Crimea.

Nei giorni scorsi uno dei dirigenti di Pravyi Sektor, Dmitri Yarosh, si è rivolto a Doku Umarov, uno dei terroristi islamici più ricercati al mondo – è in cima anche alle liste di Washington, oltre che di Mosca – affinché si unisca alla ‘comune lotta contro gli invasori russi”. In passato il leader estremista ceceno si è assunto la responsabilità di sanguinosi attentati sul territorio della Federazione Russa, tra i quali le esplosioni nella metropolitana di Mosca del 2010 e quelle nell’aeroporto moscovita di Domodedovo nel 2011. Da quel momento l’Onu lo ha inserito nella lista dei terroristi legati ad Al Qaeda.
Nonostante il discorso razzista e xenofobo dei gruppi di estrema destra ucraini consideri un elemento da purificare e combattere le minoranze turcofone e islamiche che vivono nel sud del paese, non è un segreto che negli scorsi anni squadre paramilitari riconducibili ai gruppi che recentemente hanno formato Settore Destro abbiano combattuto a fianco degli estremisti islamici in Cecenia, in Daghestan, in Georgia e addirittura in Afghanistan e Siria. Contro i militari russi ma anche contro governi e autorità sostenute da Mosca.
In una dichiarazione pubblicata nel profilo di Pravyi Sektor sulla rete sociale Vkontakte (poi bloccato per ordine della ‘Polizia postale’ russa), Yarosh afferma che “molti ucraini” hanno appoggiato i ceceni contro le truppe russe “armi alla mano” e che ora “è venuto il momento di sostenere l’Ucraina”. Il leader fascista di Kiev invita Umanov a “intensificare la lotta” e a “non perdere l’opportunità unica di vincere la Russia”.
Immediata la reazione da parte del governo russo. “Il neofascista ucraino Yarosh ha chiesto aiuto al terrorista Umanov” ha denunciato su Twitter il responsabile per i diritti umani del Ministero degli Esteri di Mosca, Konstantin Dolgov, che poi ha aggiunto “L’Occidente scommette su questi ‘democratici’ in Ucraina! Ci sarà qualche reazione?”.
Dopo qualche ora un altro rappresentante di Pravyi Sektor, Artióm Skoropaskiy, ha affermato che la pagina del movimento su Vkontakte era stata hackerata ma Dmitri Yarosh – dirigente del cosiddetto ‘Consiglio di Sicurezza e Difesa dell’Ucraina’ – continua a scrivere messaggi in cui si appella alla distruzione della Russia, definito ‘nemico eterno’, e definisce inevitabile la guerra tra i due paesi.

(Nella foto, Dmitri Yarosh parla dal palco di Piazza Majdan, al centro tra i due miliziani mascherati)

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