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“Alba Dorata ha il sostegno dello Stato”. Parla l’autore di Debtocracy e Catastroika

Il partito di estrema destra Alba Dorata ha il sostegno dello Stato degli attori politici ed economici chiave”. A denunciarlo è il giornalista greco Aris Chatzistefanou, autore dei documentari Debtocracy e Catastroika, e alle prese con un nuovo lavoro dal titolo: “Fascism Inc”. 

Spiega Chatzistefanou, intervistato da Corina Tulbure sul quotidiano spagnolo Publico: “Alba Dorata non va avanti da solo. Dietro i muscoli e i suoi membri violenti contraddistinti dalla svastica si nasconde una rete di copertura economica e anche di polizia. Per decenni, l’estrema destra è stato un serpente addormentato che il sistema non ha usato ma che teneva lì, a disposizione. Ci sono sempre state collaborazioni a vario livello tra estrema destra e sistema. E’ davvero paradossale che oggi il governo dica di essersi reso conto della pericolosità dell’estrema destra perché questo pericolo è stato creato e mantenuto ad arte”.
Secondo Aris Chatzistefanou le indagini che si stanno conducendo provano ad esempio che i finanziamenti sui quali può contare Alba Dorata non provengono dalla sua base, ma più che altro dal sostegno massiccio degli imprenditori. In particolare i soldi arrivano dagli armatori, che inoltre controllano i media che danno ampio spazio alle farneticazioni del partito. “Per anni essere di Alba Dorata era come essere una star. La stampa ha concesso loro un enorme protagonismo”.
Ai finanziamenti si sommano le coperture concesse dagli apparati di sicurezza. In alcuni documenti resi noti da Wikileaks si informa che Nikolaos Michaloliakos, leader di Alba Dorata attualmente in carcere, avrebbe agito come agente dei servizi segreti ellenici. “Naturalmente lui nega”.
I magistrati greci hanno chiesto al Parlamento di togliere l’immunità a nove deputati neonazisti accusati di essere implicati nell’omicidio del rapper antifascista Pavlos Fyssas. Quando i capi di Alba Dorata sono stati arrestati i consensi per il movimento sono calati da un 15-20% fino al 10, ma poi hanno ricominciato a risalire e comunque non sembra che lo stato abbia alcuna intenzione di mettere fuori legge questo partito.
Il documentarista non sembra essere comunque convinto che la messa fuori legge sia una soluzione duratura al problema dell’estrema destra. “Non bisogna dimenticare che sono un partito politico di massa. Metterli fuori legge li renderebbe più forti, aumenterebbe i loro adepti. E’ un problema politico, non di legge. Ciò che accadrà in futuro con Alba Dorata ha a che fare con una domanda: ‘che cos’è il fascismo? E’ legato alla crisi economica o è solo un fenomeno sociale?’. Io credo che è direttamente legato alla fase di crisi finanziaria ed economia che viviamo da anni, e quindi occorre cercare una soluzione a questa crisi. In Spagna e in Portogallo sono state applicate le stesse dure politiche di austerità ma non esiste nulla di simile ad Alba Dorata. Però non bisogna dimenticare che in Grecia il potere d’acquisto è calato del 35%, mica del 10%, il che significa che con l’avanzare della crisi anche in altri paesi europei potranno espandersi movimenti come Alba Dorata”.
La violenza dei membri dell’estrema destra nelle strade è accompagnata e appoggiata dalla repressione poliziesca contro i cittadini, resa possibile da nuove leggi varate negli ultimi anni. Dopo le proteste contro le misure di austerità del 2008, il governo ha creato delle forze speciali di polizia denominate Delta, formate da agenti antisommossa non identificabili incaricati di disperdere le manifestazioni. “La missione di questa unità è attaccare, disperdere e ferire le persone che partecipano alle manifestazioni” spiega a Publico l’antropologo Dimitris Dalakoglou, che da tempo documenta lo stato d’assedio permanente imposto ad Atene negli ultimi anni dalla Troika. “Se durante una protesta un poliziotto ti accusa di infrangere la legge e hai la faccia coperta, il reato diventa un reato grave. Ma con tutti i gas tossici che usano è ovvio che ti copri la faccia” dice Dalakoglou. Nel 2013, durante i tre scioperi generali indetti dai sindacati, il Governo ha obbligato la gente a tornare al lavoro. “La legge sulla precettazione dei lavoratori che scioperano esiste più o meno dai primi anni dopo la dittatura. Negli ultimi mesi il governo ha applicato questa legge tre volte. Questo è un Stato autoritario perché non esiste più il consenso e l’accordo tra il cittadino e le istituzioni. Prima lo Stato usava sia il bastone sia la carota, ora solo il bastone” denuncia l’antropologo. Anche se alle prossime elezioni l’ultradestra prenderà in Grecia meno voti delle precedenti, per Chatzistefanou il pericolo continua a persistere, basato sulla polarizzazione a destra della scena politica. “Il pericolo reale non risiede solo nella presenza al governo di partiti di estrema destra, ma anche nel fatto he questi partiti riescano a imporre la propria agenda nel cosiddetto centro politico. Se analizziamo ciò che dice Nuova Democrazia sugli immigrati il loro discorso si avvicina molto a quello di Alba Dorata. I centri di internamento per migranti (CIE) sono stati istituiti e aperti dal partito socialdemocratico Pasok. Tutto si muove verso destra”.
Secondo Dimitris Dalakoglou Nuova Democrazia concede spazio all’estrema destra boicottando misure legali contro il razzismo, come la legge fatta naufragare nel 2012, perché avrebbe colpito Alba Dorata.

“Alba Dorata ha trovato le porte del parlamento aperte da coloro che dall’interno delle altre forze politiche e delle istituzioni concedono spazi e credibilità all’estrema destra anche se indirettamente. Come dimostriamo nel nostro documentario, anche Hitler e Mussolini hanno trovato le porte aperte, al di là dell’appoggio o meno delle masse. I grandi industriali e il centro politico sono la chiave del potere” ricorda Chatzistefanou. 

Al di là di Alba Dorata e delle durissime misure di austerità adottate in Grecia che alimentano l’ascesa dell’estrema destra, per Aris Chatzistefanou l’auge dei partiti xenofobi estremisti in Europa è direttamente legata alla crisi e ai tagli. “Queste elezioni europee ci diranno che in Europa esiste il fascismo. Come diceva Walter Benjamin: ogni fascismo segnala una rivoluzione persa. (…) Si dimostra che il capitalismo e la democrazia sono incompatibili. Oggi lottare contro il fascismo vuol dire lottare contro questo sistema”.

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