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Brasile: “la polizia ha ucciso un ragazzo”, favela in rivolta

A meno di due mesi dall’inizio della Coppa del mondo di calcio la pressione spesso indiscriminata delle forze dell’ordine sulle zone considerate da ‘ripulire’ ha provocato ore di battaglia e ben due vittime.

Violentissimi scontri sono esplosi ieri sera nella favela di Pavao-Pavaozinho, nei pressi della zona chic di Copacabana, dopo la morte di un giovane residente locale. Secondo i media locali il ballerino di un noto programma televisivo, Douglas Rafael da Silva Pereira, sarebbe stato scambiato dalla Polizia per un trafficante di droga.

Secondo gli amici della vittima il 25enne – che era anche un noto dj – sarebbe stato picchiato a morte da alcuni agenti mentre cercava semplicemente di mettersi al riparo da uno scambio di colpi d’arma da fuoco tra polizia e trafficanti di droga. “Solo 12 ore dopo la sua morte siamo riusciti a vedere il corpo. Aveva ferite ovunque, ma non ha fori di proiettile” ha dichiarato la madre della vittima alla stampa. Da parte loro le autorità locali hanno informato di avere aperto un’inchiesta sull’accaduto, nel tentativo di placare gli animi, ma un responsabile della polizia locale ha già affermato che “le ferite di Douglas sono compatibili con una morte fortuita dovuta a una caduta” scagionando così gli agenti da ogni responsabilità.

Ma appena si è sparsa la notizia della morte dell’artista, nel suo quartiere è esplosa una vera e propria rivolta: centinaia di manifestanti hanno eretto barricate e poi hanno appiccato il fuoco a pneumatici e mucchi di spazzatura per ritardare l’avanzata dei reparti speciali della polizia nella favela, bloccando anche la circolazione automobilistica. Col tempo gli scontri si sono estesi anche al vicino quartiere di Ipanema, dove si sono verificati anche dei saccheggi. La polizia nel tentativo di disperdere i dimostranti ha fatto uso di pallottole di gomma e gas lacrimogeni, ma anche di proiettili veri.

In conseguenza degli scontri un uomo di circa 30 anni sarebbe morto dopo essere stato raggiunto alla testa da un proiettile. Secondo i media locali sarebbe stato ferito anche un bambino di 12 anni colpito durante una sparatoria in un vicolo della favela.

Anche la sede dell’Unità di polizia pacificatrice (Upp) di Pavao-Pavaozinho – una delle 38 installate a Rio per rendere più sicura la metropoli, in vista proprio dei Mondiali di giugno – è stata attaccata dai dimostranti che da tempo accusano la polizia di fare un uso eccessivo e indiscriminato della forza e lamentano la mancanza di servizi sociali. 

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