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Kurdistan: commando curdo cattura due sergenti turchi

Un commando composto da uomini armati ha rapito due soldati turchi nel Sud-est del paese, territorio abitato in prevalenza da curdi e dove maggiore è la presenza del fronte militare del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk). La cattura è avvenuta la sera del 26 aprile, dopo che il leader del Pkk, Abdullah Ocalan, rinchiuso da ormai molti anni nell’isola carcere di Imrali in condizione di quasi completo isolamento, aveva diramato una dichiarazione in merito ad un possibile ritorno allo scontro militare dopo una tregua unilaterale da parte della guerriglia alla quale però il governo non ha fatto corrispondere nessun passo in avanti verso una soluzione negoziale del conflitto. 

In realtà non è ancora chiaro del tutto se i rapitori dei due soldati di Ankara siano direttamente legati al Pkk oppure a qualche altra organizzazione combattente curda o della sinistra che si oppone al governo autoritario di Recep Tayyip Erdogan e del suo partito liberal-islamista.

L’agenzia Anatolia ha detto che gli uomini del commando hanno sequestrato i soldati turchi dopo aver bloccato la circolazione stradale e fermato un autobus su una strada vicino alla città di Lice, tra Diyarbakir e Bingöl. L’azione è avvenuta nell’ambito di una manifestazione popolare contro la costruzione di un ennesimo avamposto militare nella città, manifestazione dispersa dalla polizia con gas lacrimogeni e granate stordenti e durante la quale si sono verificati violenti scontri con i dimostranti. Secondo alcuni media turchi anche nove militari di Ankara sarebbero rimasti feriti a causa dell’esplosione di una granata lanciata dai dimostranti curdi.
La costruzione di centinaia di fortini e di piccole base militari che hanno lo scopo di contrastare le attività del Pkk e di aumentare il controllo delle regioni curde è proprio uno dei punti maggiormente contestati dalle forze politiche indipendentiste del Kurdistan, in aperta violazione con la tregua dichiarata dal Pkk.

Secondo l’agenzia di stampa Firat il gruppo autore della cattura sarebbe l’YDG-H, il quale avrebbe affermato che non intende rilasciare i due sergenti turchi fino a quando le autorità non avranno ufficializzato il blocco della costruzione dell’insediamento militare. Un caso simile, con il rapimento in quella circostanza di quattro militari turchi, risale a febbraio nella stessa provincia, e si concluse con la liberazione dei rapiti attraverso la mediazione del partito curdo per la Pace e la Democrazia (Bdp).

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