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Ucraina: a sostegno dei golpisti la Cia e l’Fbi

“Decine” di agenti della Cia (Central Intelligence Agency) e dell’FBI (Federal Bureau of Intelligence) sono all’opera in territorio ucraino al fianco del governo fantoccio di Kiev installatosi al potere dopo il colpo di stato ultranazionalista contro il precedente esecutivo e di cui sono state protagoniste le milizie di estrema destra di Svoboda e di Settore Destro. La conferma alla notizia già circolata nelle scorse settimane è arrivata nelle ultime ore dal giornale tedesco Bild.

Ufficialmente la presenza dei servizi segreti e delle forze di intelligence di Washington in Ucraina viene giustificato con l’obiettivo di ‘combattere il crimine organizzato’ (!) e di ‘porre fine alla violenza’. Inoltre, secondo quanto riferito dal Bild che cita fonti dei servizi segreti tedeschi, gli agenti statunitensi presenti in Ucraina sarebbero arrivati nel paese per ‘indagare su delitti di natura finanziaria’ e per ‘seguire le tracce dei capitali che sono stati fatti uscire dal paese durante il mandato di Yanukovich’, il presidente eletto alle ultime elezioni e poi defenestrato dai golpisti.

Ma poi Bild afferma esplicitamente che gli agenti a stelle e strisce “collaborano con Kiev per conto del governo degli Stati Uniti per mettere fine alla rivolta dell’est del paese e per instaurare una struttura di sicurezza che funzioni”. Il giornale afferma che gli agenti americani non partecipano all’offensiva delle forse regolari ucraine contro gli insorti federalisti e antifascisti, ma naturalmente sembra assai improbabile un ruolo ‘passivo’ da parte dei servizi di Washington in quella che ormai è una guerra civile.
Il direttore della Cia, John Brennan, ha visitato la capitale ucraina due settimane fa e si è incontrato con il primo ministro Arseni Yatseniuk, con il vicepresidente Vitali Yarema, e con altri esponenti della giunta per preparare il terreno all’intervento diretto di Washington nel paese, dopo che a Kiev erano già arrivati subito dopo il colpo di stato (o durante, affermano alcune fonti) alcune centinaia di mercenari agli ordini della ex multinazionale Blackwater. All’epoca le autorità nazionaliste ucraine affermarono che Brennan non era andato a Kiev per aiutare le forze regolari contro gli insorti dell’est, ma il Bild – e i servizi segreti di Berlino – si incaricano di confermare i dubbi più che giustificati della prima ora. Anche perché dopo poche ore dall’arrivo di Brennan a Kiev il presidente Turchinov e il Ministro degli Interni avevano ordinato l’offensiva militare contro i dimostranti federalisti e antifascisti attivi nelle regioni orientali dell’Ucraina.

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