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Belgrado ricorda la liberazione dal nazifascismo

Il 9 maggio 1945 l’Armata Rossa costringeva la Germania nazista a capitolare al termine della Seconda Guerra Mondiale. Da quel giorno, ogni anno in molte capitali dell’Europa Orientale si svolgono manifestazioni per ricordare il sacrificio di coloro che imbracciarono le armi per opporsi al nazifascismo.
Anche a Belgrado, come ogni anno, si sono svolte diverse manifestazioni per ricordare l’indispensabile contributo dell’Armata Popolare Jugoslava nella sconfitta dell’occupante nazista.
Particolarmente partecipato è stato il presidio organizzato in Piazza Repubblica dal Movimento Socialista, che ha riproposto per il quinto anno consecutivo la manifestazione “Con i dipinti contro le bombe”, invitando persone di tutte le età a disegnare messaggi contro la guerra su un lungo lenzuolo appoggiato al centro della piazza. Quest’anno, oltre ai festeggiamenti per la vittoria del 1945, i manifestanti hanno  voluto ricordare anche i bombardamenti subiti nel 1999 per mano della NATO, riproponendo così sia l’eroismo di chi 70 anni fa contribuì in prima persona nella lotta contro l’occupazione nazifascista in Jugoslavia, sia l’enorme partecipazione avuta nei presidi, sui ponti e nelle piazze, durante i 78 giorni di bombardamenti.

Tra lo sventolio di bandiere di quella che fu la Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, un forte significato è stato espresso da uno striscione recante la scritta “Smrt fašizmu Sloboda Narodu (Morte al Fascismo, Libertà al Popolo), grido di battaglia dei partigiani jugoslavi che combatterono contro gli occupanti tedeschi nella seconda guerra mondiale, divenuto famoso come ultimo grido del partigiano Stjepan Filipovic, al termine di una lunga invettiva contro ustascia (i collaborazionisti) e nazisti, prima di essere impiccato da questi ultimi.
I manifestanti hanno “aggiornato” il significato del messaggio paragonando la svastica nazista al simbolo della NATO, per ribadire ancora una volta la loro avversità ad ogni forma di fascismo e imperialismo.

Presente alla manifestazione anche l’ambasciatrice venezuelana Dia Nadar De El Andari, che ha ricordato come il popolo venezuelano sia vicino a chi resiste e a chi combatte contro l’interventismo, il fascismo ed il nazismo.

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